9,00 - L'Italia ha pronti "strumenti" navali e terrestri per aiutare la Tunisia nel pattugliamento delle proprie coste e frenare così la straordinaria ondata migratoria che in questi giorni si sta riversando a Lampedusa. Lo ha riferito il ministro degli Esteri Franco Frattini conversando ieri sera con i cronisti in aereo alla vigilia della sua visita di oggi a Tunisi, dove incontrerà il primo ministro tunisino Mohammed Gannouchi. "Credo che Tunisia e Italia - ha spiegato il titolare della Farnesina che da ieri sera è a Damasco - abbiano un interesse comune a frenare questo traffico. L'Italia può offrire molto alla Tunisia", a partire da "un aiuto logistico in termini di equipaggiamento delle forze di polizia, ivi compresa la messa a disposizione di strumenti importanti, sia navali sia terrestri, per il pattugliamento della costa tunisina". A proposito della visita di oggi, ha spiegato ancora il capo della diplomazia italiana, "punto ad ottenere dal primo ministro tunisino la conferma della volontà, che io credo ci sia, di lavorare con l'Italia come sempre si è fatto per frenare quel flusso migratorio irregolare che da zero è passato in poche ore ad alcune migliaia di immigrati clandestini". "C'è un traffico di esseri umani senza precedenti, un orribile business alle spalle di disperati, di gente che paga 1.000 dollari a testa per mettersi su un barcone verso Lampedusa. Credo che Tunisia e Italia abbiano interesse comune a frenare questo traffico", ha concluso il ministro.
Secondo sbarco nel giro di poche ore a Pantelleria: i carabinieri hanno intercettato a terra un gruppo di migranti riusciti ad approdare sull'isola. Fino a questo momento sono 11 gli extracomunitari bloccati nel corso di alcune battute, lo stesso numero di persone che erano state fermate ieri. Ricerche sono ancora in corso per individuare altri profughi.