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10/02/2011 05:33:51

Vinnuccia Di Giovanni da candidata Sindaco a candidata farmacista. Sempre nel nome di Massimo Russo

Ma che succede? Il dottore Allegra è stato rimosso dalla direzione dell’Ospedale Civico. Secondo il sottosegretario Miccichè “La verità è che Allegra paga il no alla nomina di una dirigente della Farmacia del Civico amica di Russo. E mi assumo le responsabilità di quello che dico”.
La dirigente in questione è Vinnuccia Di Giovanni, che un paio di anni fa fu candidata con una coalizione “monstre” da Massimo Russo come Sindaco della sua città, Mazara Del Vallo, in contrapposizione a Nicola Cristaldi, Pdl, che poi vinse al ballottaggio. Massimo Russo fu il regista e l’artefice di quella candidatura. Dal Pd all’Mpa infatti gli avevano chiesto di candidarsi, ma lui preferì indicare il nome di Di Giovanni. La coalizione che appoggiava Vinnuccia Di Giovanni era molto larga, una specie di terzo polo e di centrosinistra insieme, che vedeva anche l’appoggio del gruppo di Pino Giammarinaro.
Secondo quanto riportato da La Repubblica, I protagonisti della vicenda sono Pietro Giammanco e Vinnuccia Di Giovanni. L’uno sponsorizzato da Allegra, l’altra supportata da Russo. Tra i due, un concorso per la guida della Farmacia del maggiore ospedale dell’Isola. Secondo l’articolo in stampa, ad aggiudicarsi il concorso sarebbe stato Giammanco, ma già per la seconda volta la Di Giovanni avrebbe fatto ricorso per impedirne l’insediamento. Sul secondo ricorso il dibattito è ancora aperto, in quanto oggetto della contesa sarebbe un certificato previsto dal bando e non presentato da Giammanco (fonti interne all’assessorato alla Salute confermano che Giammanco non avrebbe i titoli per accedere a quel posto).
Micciché, da una parte, sostiene che Allegra sarebbe stato invitato a ritirarsi per avere “parteggiato” per Giammanco ai danni di Vinnuccia Di Giovanni. Russo, dal canto suo, suggerisce al sottosegretario la via del silenzio. Altrimenti, anticipa Russo, “la mia risposta arriverà ma non più tramite la stampa bensì nelle sedi più opportune per tutelare la mia dignità e la correttezza del mio agire”.