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24/01/2011 07:09:04

Cuffaro condannato: lo sfogo del fratello Silvio. Altre reazioni

Vogliono continuare a infierire lo facciano pure. Non cambia nulla”. Lo dice Silvio Cuffaro, 46 anni, sindaco di Raffadali (Ag) da tre anni e mezzo, commentando la conferma della condanna a sette anni di carcere per il fratello Totò che da ieri è in una cella di Rebibbia a Roma, e che è imputato in un altro processo per mafia. Il pm ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione. ”Mio fratello – aggiunge – lo ha detto e lo ha fatto: le sentenze vanno rispettate. E’ un uomo delle istituzioni. Lo è sempre stato. Ieri è stato in chiesa in raccoglimento poi l’avvocato gli ha comunicato la notizia della conferma della condanna a sette anni di carcere per favoreggiamento aggravato ed è voluto andare subito dai carabinieri. Si è costituito a Roma, penso, per poter stare più vicino a suo figlio che vive nella Capitale”.

Lui, Silvio, ha trascorso le ore della tensione, prima della decisione della Cassazione, accanto al fratello Totò. Lo ha abbracciato forte prima che andasse dai carabinieri per farsi portare a Rebibbia. ”Un momento di grande dolore” dice Silvio. ”L’amarezza di chi conosce mio fratello Totò – aggiunge – è grande. La gente sa perfettamente, a differenza di chi si pronuncia a nome del popolo italiano, che non è un mafioso e non ha mai avuto a che fare con la mafia. Io penso che coloro che lo conoscono a prescindere dal colore politico non possono che essere consapevoli di cio”’. Silvio racconta di aver ricevuto manifestazioni di affetto da centinaia di persone. ”Hanno telefonato piangendo – dice – Molti non hanno avuto la forza di dire ciò che volevano esprimere perché scoppiavano in lacrime durante il dialogo. So solo che ci sono persone con quattro ergastoli che sono libere e mio fratello è in carcere e non so la ragione”.

ALFANO. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a Sky Tg24 sottolinea “la dignità del contegno di Cuffaro in tutti questi anni e da ultimo proprio ieri” giorno in cui dopo la sentenza della Cassazione ha accettato la via del carcere. Quanto al futuro politico della Sicilia, Alfano afferma: “Ritengo sia una regione con una profonda convinzione moderata, di centrodestra, che sta subendo in questa fase una violenza politica senza precedenti con il presidente Lombardo che ha preso i voti dal centrodestra e che ha portato la sinistra, sempre sconfitta in Sicilia al governo. E’ una cosa di una gravità inaudita e la reazione popolare alla prima occasione, cioè le elezioni, si farà sentire. I voti di Cuffaro credo resteranno in area moderata, verso il centrodestra di Berlusconi”.

DI PIETRO. ”Poveraccio quel Paese in cui ci si deve stupire se un politico condannato, invece di gridare che i magistrati sono dei farabutti e di denunciare complotti contro di lui, ha dichiarato, dopo aver appreso della condanna definitiva a 7 anni di reclusione per favoreggiamento alla mafia, di rispettare la magistratura e, invece di darsi alla fuga si è andato a costituire al carcere di Regina Coeli”. Lo scrive il presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sul suo blog www.antoniodipietro.it . ”Non sappiamo se Cuffaro si sia comportato in tal modo – continua Di Pietro – per chiudere con uno scatto di dignità ed orgoglio la sua carriera politica (ma glielo auguriamo) oppure se sia solo un’ennesima trovata per confondere le acque e per poter usufruire prima, e più rapidamente, di qualche sconto di pena o beneficio carcerario. Sappiamo, però, che il carcere per i condannati definitivi per fatti gravi (come quelli per cui è accusato Cuffaro, ma anche per altri reati come la prostituzione minorile o la concussione, reati per i quali è accusato Berlusconi) dovrebbe essere la norma. Invece, è un caso eccezionale e per questo, in attesa di verificare la bontà delle intenzioni di Cuffaro, bisogna riconoscergli un rispetto delle istituzioni che è mancato e manca ad altri politici pure finiti sotto inchiesta e soprattutto manca al Presidente del Consiglio Berlusconi.”