Quantcast
×
 
 
22/01/2011 05:39:04

I magistrati di Marsala sul caso Rallo: "Comportamento corretto dei giudici"

magistrati in particolare che, nell'episodio, "Il Gip ha nella circostanza correttamente ritenuto l’insussistenza  di un legittimo impedimento del difensore attesa l’inidoneità del referto medico allegato a giustificare una “assoluta impossibilità a comparire". Quindi il referto medico non era tale da giustificare l'assenza. Nonostante ciò, però, il giudice "  ha accolto la richiesta di rinvio del difensore d’ufficio nominato in sostituzione dell’avv. Rallo all’evidente fine di non pregiudicare in alcun modo il diritto di difesa dell’imputato". Solo due ore dopo il rinvio "l’avv. Rallo, accompagnata da un familiare, nei fatti smentendo quanto sostenuto fino a poche ore prima, ha fatto ingresso nell’aula d’udienza del Gip con atteggiamento visibilmente alterato prendendo a lamentarsi ad alta voce ed alla presenza di vari soggetti, parti processuali ed avvocati, del provvedimento poco prima adottato dal giudice tenendo nel complesso in comportamento inaccettabile sul piano deontologico".

Quindi, per i magistrati marsalesi, la difesa operata dalla Camera Penale è inopportuna, perchè in realtà si sono tenuti da parte della professionista comportamenti "gravemente lesivi del decoro della funzione giudiziaria".  Conclude la nota:   


Ovviamente questa Sottosezione, nel manifestare il più profondo rammarico per l’episodio in questione e per l’incompleta rappresentazione che la stessa Camera Penale ha deciso di esternarne, si fa carico di chiarire ad ogni livello quanto accaduto, in spirito di reciproca stima e collaborazione coll’intero Ordine Forense di Marsala, sottolineando fin d’ora la necessità di un adeguato chiarimento in ordine allo scrupoloso rispetto dei reciproci codici deontologici ad alle rispettive, conseguenti, assunzioni di responsabilità.
Si manifesta inoltre la più ampia solidarietà alla collega dott.ssa Giuliana Franciosi la cui decisione, corretta ed equilibrata, è stata fatta oggetto della menzionata incompleta ed inadeguata rappresentazione di stampa.Si ribadisce altresì che il diritto di critica pubblica ai provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria va difeso in prima battuta dalla stessa Magistratura, che ovviamente se ne deve fare garante, ma si sottolinea inoltre, con altrettanta forza, che l’Ordine Giudiziario, nel suo complesso, a tutela del proprio prestigio e del libero esercizio della propria funzione di rango costituzionale ha il dovere di esigere, anche in forma pubblica, che siffatta critica sia svolta in modo sereno, imparziale e rappresentativo di tutte le evidenze oggettive.