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21/01/2011 05:19:25

Cuffaro pesca il jolly in Cassazione. Verso la riduzione della pena

il sodalizio mafioso.  Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Giovanni Galati, nella sua requisitoria in corso innanzi alla seconda sezione penale della Cassazione, per il processo ‘talpe alla dda’ ha chiesto pertanto  l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna a sette anni di reclusione.

 

13,00 - Ho rispetto per la magistratura e fiducia nella giustizia. Di piu' non aggiungo". Lo ha detto all'ADNKRONOS l'ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, oggi senatore del Pid, in attesa del pronunciamento della Corte di Cassazione nel processo che lo vede imputato per favoreggiamento aggravato a 'cosa nostra' e rivelazioni di segreto d'ufficio.

09,00 - Oggi  innanzi alla Seconda sezione penale della Cassazione, si svolgerà l'udienza nella quale i supremi giudici dovranno decidere se confermare o meno, nei confronti dell'ex governatore della Sicilia e senatore dell'Udc, Salvatore Cuffaro, la condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto istruttorio emessa nell'ambito del processo "talpe alla dda".Insieme a Cuffaro hanno presentato ricorso contro il verdetto emesso lo scorso 23 gennaio dalla Corte di Appello di Palermo, anche gli altri dieci coimputati tra i quali l'ex manager della sanità privata Michele Aiello, ritenuto l'alter ego del boss Bernardo Provenzano nell'imprenditoria e condannato in secondo grado a 15 anni e sei mesi per aver ordito una rete di spionaggio che svelava le notizie sulle indagini di mafia.
Sarà il sostituto procuratore generale, Giovanni Galati, a rappresentare la Procura della Suprema Corte e ad avanzare, nella sua requisitoria, le richieste inerenti le pene inflitte.
Nel processo d'appello vennero elevate le condanne per Cuffaro, passato da cinque anni a sette anni di reclusione a seguito della contestazione dell'aggravante mafiosa, per Aiello che ha visto crescere di un anno e mezzo l'iniziale pena a 14 anni, e per l'ex sottufficiale del Ros  Giorgio Riolo la cui pena é salita da sette a otto anni di carcere.
Per gli altri otto imputati sono rimaste invariate le condanne inflitte in primo grado il 18 gennaio 2008, dal Tribunale di Palermo: sei mesi ad Antonella Buttitta, 4 anni e sei mesi al radiologo Aldo Carcione, un anno a Roberto Rotondo, 3 anni a Giacomo Venezia, nove mesi a Michele Giambruno, 4 anni e sei mesi a Lorenzo Iannì, nove mesi a Salvatore Prestigiacomo, due anni ad Angelo Calaciura.
In appello fu dichiarata la prescrizione della condanna a due anni per corruzione, per morte dell'imputata, nei confronti di Adriana La Barbera. Con rito abbreviato è stato processato a parte il maresciallo della Dia Giuseppe Ciuro al quale, lo scorso 28 ottobre, la Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni e otto mesi.
Lo scorso 18 novembre la Cassazione ha confermato la responsabilità penale nel concorso esterno ad un altro politico invischiato nella vicenda, l'ex assessore dell'Udc Mimmo Miceli, "delfino" di Cuffaro, stabilendo però che la condanna a 6 anni e sei mesi dovrà essere rideterminata in appello per la mancata valutazione delle circostanze attenuanti.