Queste le accuse ipotizzate nell'inchiesta aperta dalla magistratura tunisina nei confronti dell'ex presidente Zine el Abidine Ben Ali e della sua famiglia. Lo riferisce l'agenzia Tap. La Svizzera ha congelato i conti correnti aperti presso banche elvetiche dal presidente tunisino deposto, oltre che dal presidente della Costa d'Avorio uscente, Laurent Ggagbo. Il provvedimento elvetico, varato dal Consiglio federale e annunciato in una conferenza stampa da Micheline Calmy-Rey, si estende anche a tutti i 'colonnelli' dei due leader. In serata, la tv tunisina ha riferito che 33 membri della famiglia del deposto presidente Ben Ali sono stati arrestati e ha mostrato sequestri di oro e gioielli. Intanto, il governo di transizione ha annunciato il rilascio di tutti i prigionieri politici.
Ma non si fermano gli scontri di piazza: le vittime delle violenze in Tunisia sono più di 100, denuncia Navi Pillay, Alto Commissario Onu per i Diritti Umani da Ginevra. Anche oggi i manifestanti sono tornati a protestare per le strade della capitale (sono scese in piazza almeno 2000 persone) mentre nuove difficoltà nella composizioni del governo transitorio di unità nazionale hanno costretto il premier Mohammed Gannouchi a rinviare di 24 ore la prima riunione dell'esecutivo, prevista per oggi.
Ieri, cinque esponenti dell'opposizione (4 espressione del sindacato Ugtt e uno del partito Fdlt) si erano ritirati dall'esecutivo e a nulla
sono valse le dimissioni di Gannouchi e del presidente Foued Mebazaa dal partito Rcd dell'ex presidente Zine el Abidine Ben Ali. L'opposizione ha denunciato che i ministri chiave, Difesa, Interno, Esteri e Finanza - tra gli altri - sono rimasti al loro posto malgrado siano espressione dell'Rcd.
Le persone scese in piazza reclamano proprio le dimissioni del nuovo governo transitorio e la messa al bando dell'Rcd. Anche in provincia si sono peraltro rinnovati cortei e proteste, che hanno coinvolto nel complesso diverse migliaia di persone. "Ben Ali se ne è andato in Arabia Saudita", gridano i contestatori nella capitale, seguiti passo passo da un folto nugolo di agenti delle forze speciali di polizia in assetto anti-sommossa. "Ora ci deve andare anche il governo!". E poi: "Vogliamo un nuovo Parlamento, una nuova Costituzione, una nuova Repubblica! Il popolo insorga contro gli scherani di Ben Ali!". Tra i dimostranti molti brandiscono cartelli e striscioni con sopra scritto "Abbasso l'Rcd!".
Frattini: "Nessun pericolo per gli italiani. "Settecento italiani, che ne hanno fatto richiesta, sono tornati in Patria'': lo ha confermato il ministro degli Esteri Franco Frattini nel corso di un'audizione presso le Commissioni riunite Affari esteri di Camera e Senato sui recenti sviluppi della situazione in Tunisia. Il titolare della Farnesina ha precisato inoltre che ''molti turisti sono voluti rimanere'' nei luoghi di vacanza. Frattini ha sottolineato che ''non vi sono pericoli di alcun genere'' e sono esclusi, soprattutto, pericoli ''collegabili alla nazionalità degli italiani''. Il ministro ha ricordato che l'Italia si ''è preoccupata del gruppo di persone che lavoravano'' per il Circo Bellucci e che questo gruppo di persone è stato protetto dall'esercito. Proprio oggi le persone che lavoravano per il circo hanno raggiunto il porto di Sfax dove ad attenderle vi era una nave della Tirrenia pronta per il loro rimpatrio.