si sono recati a Sciacca dove il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, e il Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, erano presenti alla cerimonia di apertura dello snodo viario sulla SS 115. Doveva essere una sorta di “protesta” dai toni accesi per i ritardi con cui il Governo Nazionale ha affrontato la questione relativa al trasferimento delle somme, circa 300 milioni di euro per l’edilizia privata e 150 per le opere di urbanizzazione pubblica, necessarie per chiudere la ricostruzione (come richiesto dal coordinamento dei sindaci e concordato con lo stesso Governo Nazionale nel 2007). Protesta che, proprio nel corso del convegno di Partanna, era stata proposta come ennesimo segnale di malcontento da alcuni sindaci; invece ha prevalso la linea del dialogo istituzionale. I sindaci hanno incontrato, ed a lungo, il ministro Alfano e il ministro Matteoli e a entrambi hanno strappato la promessa, ribadita pubblicamente, che l’argomento Belice andrà all’esame di un prossimo consiglio dei ministri e che la materia sarà essere oggetto di una intesa tra il Governo e i due rami del parlamento dove, val la pena ricordare, sono stati già presentati due disegni di legge (per l’utilizzo di fondi FAS e dell’UE da indirizzare al completamento della ricostruzione) a firma dell’on Marinello (alla Camera) e del sen. Antonio d’Alì (al Senato). Quest’ultimo ha illustrato il disegno di legge nell’incontro di Partanna sottolineando come sia indispensabile che il coordinamento dei sindaci dialoghi a tutti i livelli istituzionali perché questa fase assuma più che il valore della chiusura della ricostruzione l’attivazione di nuove politiche di sviluppo economiche e sociali nella Valle.