L’organizzazione sindacale, pertanto, ha colto l’occasione per esprimere il proprio disappunto su alcune dichiarazioni espresse dal sindaco nel corso della stessa presentazione. "Ha fatto sicuramente bene a chiedere alla Soprintendenza di Trapani – dice il segretario, Antonio Chirco – di procedere per tempo con veri e propri scavi per valorizzare adeguatamente il patrimonio archeologico, ma riteniamo che abbia sbagliato a permettere l’estirpazione, programmandone quindi la sostituzione, degli alberi del centro storico senza prima confrontarsi con le associazioni, le categorie di cittadini, gli enti competenti in materia o i portatori di interessi diffusi, e soprattutto a tentare di giustificare la mancata costituzione di parte civile del Comune nel processo sull’abusivismo dell’Isola Lunga. Con le Direttive europee, con le nuove Leggi nazionali e regionali in materia di tutela ambientale – continua Chirco rivolgendosi al sindaco – un primo cittadino non può aspettare che si consumi lo scempio ambientale per adottare ogni provvedimento tempestivo di salvaguardia del nostro patrimonio naturale ormai ridotto ad alcune parti dello Stagnone". Il segretario della Cisl evidenzia che ristrutturare, costruire o anche demolire, in zona A di riserva naturale, sia essa integrale che orientata, in un’area in assenza di autorizzazione, ma soprattutto senza la preventiva Valutazione d’Impatto Ambientale, così come previsto dall’articolo 2 della Legge regionale 14/88 sui parchi e le riserve dell’Isola, e senza la preventiva Valutazione d’Incidenza, così come previsto invece dall’articolo 5 DPR 357/97, costituisce già danno ambientale, per cui il Comune, senza indugi, avrebbe senz’altro dovuto costituirsi parte civile.