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17/01/2011 06:58:41

Ancora caos e violenza a Tunisi

Un attacco che ha come obiettivo alcuni elementi della guardia presidenziale di Ben Ali, asserragliati nell'edificio. Il fratello del deposto presidente, Kaies Ben Ali, è stato arrestato in assieme a 4 poliziotti che, cercando di coprire la sua fuga, hanno aperto il fuoco uccidendo quattro persone e ferendone altre 11. Al Jazira ha annunciato l'arresto dell'ex ministro dell'Interno Rafik Hadi Kacem, preso a Béja, sua città natale, rimosso dal suo incarico nei giorni scorsi, prima che il presidente scappasse. E' questione di ore l'annuncio del nuovo governo di solidarietà nazionale, dove troverebbero posto esponenti dell'opposizione, ma anche del vecchio establishment.

A Tunisi e nella periferia gli abitanti cercano di organizzarsi in comitati di difesa: molti gruppi di saccheggiatori e vandali sono stati chiarimenti identificati come composti da partigiani di Ben Ali o da poliziotti legati all'ex regime. Il principale sindacato del paese, l'Ugtt, ha lanciato un appello dalla televisione nazionale per la formazione di comitati di sicurezza di quartiere affinché la gente
possa difendersi da sola in caso di attacchi. Ma la quarta vittima delle ultime ore è Imed Trabelsi, nipote della moglie dell'ex presidente tunisino, Ben Ali, morto dopo un'aggressione a Tunisi, probabilmente all'arma bianca. L'uomo è deceduto nell'ospedale militare di Tunisi, dove era stato trasportato. Imed, nipote di Leyla Ben Ali, e il resto del clan Trabelsi, sono considerati dai tunisini il simbolo della corruzione e della ricchezze depredate nel Paese. Intanto le forze di sicurezza sono riuscite a stanare ed uccidere dei cecchini che sparavano nel centro della capitale nella zona vicino alla banca centrale.

E' morto, ma d'infarto, anche il consigliere e portavoce del presidente tunisino deposto Zin el-Abidin Ben Ali, Abdelaziz Bin Dhiya. Secondo quanto riferisce la radio tunisina 'Kalima', uno dei più fidati consiglieri dell'ex capo di stato, rimosso dallo stesso Ben Ali dal suo incarico giovedì scorso nell'estremo tentativo di fermare la rivolta popolare, è morto venerdì pomeriggio. Il suo cuore si è fermato dopo aver appreso dalla tv della fuga di Ben Ali dalla Tunisia.

L'esercito tunisino ha arrestato finora circa tremila poliziotti tunisini considerati fedeli al deposto presidente, Zin el-Abidin Ben Ali. Secondo quanto riferisce la tv araba al Jazeera, tra questi è stato fermato un gruppo di 50 agenti della guardia personale di Ben Ali che tentava di fuggire a bordo di alcuni bus verso la Libia (che sarebbero, sempre secondo la polizia, tra i responsabili dei saccheggi ai danni di negozi e delle abitazioni civili in Tunisia).

E' ancora bloccato a Sfax un circo pugliese  che da ieri chiede di poter rientrare. Una ottantina di artisti, con donne e bambini, temono per la loro incolumità. La Farnesina rassicura. Anche il governatore Vendola lancia un appello.



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