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10/01/2011 10:53:55

Scrive Antonio, sull'assessore che manca alla Giunta Carini

Che 2011 ci aspetta, di questo passo?
Saluti

Antonio

Gentile corrispondente,
tutto il dibattito politico sulle sorti della Giunta Carini, purtroppo, non riesce ad interessarmi più. Non mi ha mai appassionato, certo, e ho seguito le cronache dal palazzo per puro dovere verso lettori e radioascoltatori. Ma ora trovo difficoltà a raccontare di quello che succede, proprio non ce la faccio.
Al mercato, tra amici, in famiglia provi a tirare fuori l’argomento “politica a Marsala”, come se fosse il Trivial Pursuit, per intenderci. Chieda a chi le sta vicino: dimmi tre nomi di assessori comunali. Sono certo che l'interrogato non riuscirà a dirgliene neanche uno. Questi assessori sono stati e sono tutti inesistenti, per la città e per i cittadini. 

Nessuno è stato mai fatto assessore per merito. E ci mancherebbe: la politica è l’arte dell’esaltazione dei mediocri. Ma mentre prima quanto meno gli assessori avevano un rapporto diretto con il primo cittadino, ed erano espressione comunque di partiti più o meno organizzati, oggi manca anche quello. Gli assessori sono indicati da sottospecie di partiti e movimenti che nascono e muoiono ogni anno, vengono quasi imposti al Sindaco (che non fa nulla per cercare di elevare la qualità della sua squadra) hanno competenze generiche e isolate, nessuna voglia di fare, pochissime idee (se non quelle di accontentare gli amici).
In questi giorni si sta avviando la procedura per la discussione del piano strategico della città. Si tratta di uno sforzo collettivo per capire come vogliamo che sia Marsala nel 2020. Ne abbiamo già parlato altre volte. Però è impossibile non notare il contrasto tra quello che una città vuole e aspira a diventare, e quello che la classe politica invece non riesce a fare. E’ una specie di doppio binario: scriveremo la città del futuro, sapendo però che nessuno sarà in grado di realizzarla.

Dovrebbero rivedere le deleghe, ad esempio. Abbassare le ambizioni. E' inutile dare le deleghe all'ambiente, al territorio, alla cultura, quando non c'è un minimo di politica. Bisognerebbe dare le deleghe più realiste, più aderenti a quello che gli assessori davvero fanno. Che so, la delega "ai contributi", la delega "ai piani di lottizzazione", la delega "all'acquisto di risme di carta", la delega "alle raccomandazioni", la delega alla "presenza ai rinfreschi"....
Ma d’altronde ognuno ha il governo che si merita. Noi abbiamo questa mollezza effimera, questa corposità di nebbia. Manca un assessore, non se ne è accorto nessuno. Un giorno mancherà magari qualcun altro e la cosa non diventerà neanche notizia. Il “rimpasto” diventerà talmente ordinario da interessare solo l’economo comunale per l’erogazione dei lauti, mensili, bonifici. Si arriverà così passo dopo passo alla conclamazione dell’inesistente, fino al capolavoro finale. Un giorno Marsala non avrà più un sindaco. Ma nessuno se ne accorgerà.
Grazie dell’attenzione, e continui a seguirci.

Giacomo Di Girolamo

 



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