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10/01/2011 05:15:48

Giuseppe Culicchia: "Quando moriṛ, seppellitemi a Marsala"

  Dalle pagine di La Repubblica - Palermo di ieri, 9 Gennaio 2011, l'autore di "Tutti giù per terra", di famiglia marsalese ma cresciuto a Torino, si lascia andare a parole davvero lusinghiere. E proprio grazie al suo primo libro "Tutti giù per terra" che Culicchia ha scoperto Marsala: "Avevo 20 anni. Sono venuto perchè fui invitato a presentarlo a Marsala e fu una riscoperta. Ho ritrovato le emozioni di bambino e fatto i conti con la memoria". Secondo Culicchia, Marsala una volta che ti prende non ti lascia più. Addirittura gli è capitato di pensare a Marsala guardando le palme e la terra rossa di Mumbai, in India. 

Oggi, lo scrittore, che in "Sicilia, o cara" per Feltrinelli ha tracciato un ritratto affascinante dell'isola, si considera marsalese a tutti gli effetti, tant'è che, a 45 anni, esprime un desiderio: "Quando sarà, voglio essere sepolto a Marsala". 

Figlio di un barbiere marsalese emigrato in Piemonte a vent’anni, Culicchia da bambino ricorda le favole dei nonni, dei tuffi nello Stagnone, e compie il primo viaggio a Marsala nel 1972, all’età di otto anni con i genitori e la sorella. Di questo viaggio Culicchia ricorda l’ospitalità dei marsalasi, le succulenti pietanze, le escursioni a Erice, la bellezza del teatro di Segesta, l’odore della città del padre . Lo scrittore ritornerà a Marsala dopo vent’anni e i viaggi da Torino, città dove vive, a Marsala, diventeranno, con il passare degli anni, sempre più frequenti. In “Un’estate al mare” scrive : “Marsala, scrive lo scrittore, dopo che ci sei stato, è una città che non ti lascia più. Impossibile dimenticarla . Al tramonto, ammirata da uno dei moli che si allungano sulle acque base dello Stagnone, Marsala si tinge d’oro e di rosso e splende di una luce calda nel silenzio rotto solo dal rumore del mare. Tu la guardi un’ultima volta e non puoi fare a meno di riprometterti di tornare a trovarla, un giorno”.