L'isola, in termini di produzione di valore aggiunto nel tessuto economico, fa meglio della Lombardia (1,4%), della Campania (0,4%), della Calabria (0,4%), e tiene il passo di Emilia Romagna (1,8%), Friuli Venezia Giulia (1,7%) e Sardegna (1,7%). La crescita più alta in Molise e Valle D'Aosta, +3,7%. A fotografare lo stato di salute dell'economia nelle province italiane è l'Istat che prende in esame la produzione di valore aggiunto nel 2008. La performance più alta arriva dal settore dei servizi, con +2,2, anche se l'aumento risulta inferiore alla media nazionale (2,8%) e degli aggregati delle regioni per collocazione geografica.
Anche se appare inferiore, è il dato dell'agricoltura e della pesca (+0,8%) quello che caratterizza la crescita economica in Sicilia rispetto a molte altre regioni che registrano cali consistenti: Calabria -18,5%, Fiuli Venezia Giulia -18,3%, -5,7 Liguria. Tra chi fa meglio spicca l'Abruzzo, +8,4%. Nell'isola in lieve flessione il valore aggiunto nell'industria, che si ferma a -0,3%, in linea con il dato medio nazionale (-0,3) ma migliore rispetto alla media del Sud (-0,9%). A livello provinciale, il territorio più virtuoso è quello di Catania, dove la produzione di valore aggiunto balza del 2,9%. Seguono Agrigento (2,7%), Trapani (2,3%) e Siracusa (2,2%). Palermo si piazza al quinto posto con il 2%, subito dietro le province di Ragusa (1,6%) ed Enna (0,4%). Messina e Caltanissetta perdono quota rispetto all'anno precedente: -0,6% e -0,8%.