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31/12/2010 05:39:30

Salvo il Tempio C di Selinunte. La Regione stanzia i fondi

È stato l'assessore regionale per i Beni Culturali e l'Identità siciliana, Sebastiano Missineo, a sbloccare la situazione dando il via ad un finanziamento di somma urgenza di circa 180 mila euro da fondi del Po-Fesr. «Una volta acquisita la perizia - dice Missineo - preparata dai tecnici del parco archeologico, siamo intervenuti per individuare le risorse necessarie. È stata fondamentale la collaborazione con la Protezione civile regionale che ha messo a disposizione i fondi. Dopo dieci anni riusciremo a smontare il ponteggio e a restaurare i due capitelli dell'ala nord del tempio, il tredicesimo e il quattordicesimo che versano in uno stato di preoccupante degrado dopo l'intervento degli anni Settanta».

RESTAURO DATATO - L'ultimo restauro al tempio C di Selinunte risale al 1926, ma tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta ai capitelli furono applicate barre di ferro e acciaio per tenere insieme le colonne. «La preoccupazione maggiore», spiega il direttore del parco di Selinunte, Caterina Greco, «riguardava proprio questi due capitelli perché le barre in ferro, dilatandosi, avevano provocato la rottura delle parti in pietra e causato il degrado della struttura».

ANCORA TRE MILIONI DI EURO - Dal momento dell'appalto passeranno un paio di mesi per il completamento dei lavori, ma l'intervento più corposo, con due progetti già presentati dal parco archeologico di Selinunte, potrà essere effettuato attraverso i fondi del Po-Fesr. «Per un restauro complessivo», conclude Missineo, «servono quasi 3 milioni di euro e speriamo di riuscire nel più breve tempo possibile a recuperare i fondi per riportare i templi C ed E al loro antico splendore».

“Esprimiamo soddisfazione per la decisione dell’assessore regionale per i Beni culturali e l’identità siciliana, Sebastiano Missineo, di intervenire per salvare il tempio C di Selinunte”. A dichiararlo Gianfranco Zanna, responsabile Beni culturali Legambiente Sicilia. “Da anni ci battiamo, con la nostra campagna Salvalarte, per la salvaguardia delle aree archeologiche siciliane, in particolar modo quella di Selinunte. La scorsa estate avevamo provocatoriamente consegnato al precedente assessore un “perfetto falso decreto” in cui si chiedeva di “vincolare architettonicamente” l’impalcatura che, da dieci anni, circonda il Tempio C di Selinunte, sottolineando che non serve assolutamente a nulla, tranne che a deturpare l’immagine della più grande area archeologica europea.
Con il cambio di assessori, siamo tornati a chiedere l’eliminazione dell’impalcatura, e così sarà.
Adesso, ci auguriamo fortemente che l’assessore Missineo riesca a trovare, in breve tempo, i fondi per il restauro complessivo del monumento”.