L'episodio, che risalirebbe alla primavera del 2004 (anno del rapimento di Denise Pipitone avvenuto a Mazara del Vallo il 1° settembre) è stato riferito davanti al Tribunale di Marsala da Fiorella Marino, nipote della madre di Denise, Piera Maggio. La ragazza è stata la prima teste ascoltata oggi per la ripresa del processo per il sequestro della bambina, a carico di cui è imputata Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise, mentre il suo ex fidanzato, Gaspare Ghaleb, risponde solo di false dichiarazioni al Pm.
La teste, rispondendo alle domande del Pm Giacomo Brandini, ha ricordato anche il giorno della scomparsa di Denise. "Intorno alle 11,45 -ha detto - arrivarono due cugine di mia madre, Giacoma Russo e Maria Francesca Arena (pure convocate come testimoni dal Tribunale, ndr), per portare un girello per mia figlia nata 45 giorni prima; poco dopo ho sentito la nonna (Francesca Randazzo) chiedere se la bambina era nel mio appartamento per vedere il regalo e poi iniziarono le ricerche, prima in casa poi nel vicinato". Fiorella Marino ha anche ricordato: "Dubitavo anche di mio padre, Matteo Marino (ex marito di Giacoma Maggio, sorella di Piera, ndr)". In seguito, rispondendo all'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile di Piera Maggio, la teste ha affermato: "Mio padre era in buoni rapporti con Anna Corona (madre di Jessica Pulizzi, ndr) e questa amicizia la ricordai quando venni interrogata".
Rispondendo all'avvocato Gioacchino
Sbacchi, difensore di Jessica Pulizzi Fiorella Marino ha approfondito l'episodio riferito nella prima parte della sua deposizione: "Jessica - ha detto - mi passò davanti mentre guardavo i vestiti di una vetrina e fissò Denise guardandola in malo modo; non fu solo una mia impressione perché fece anche una specie di smorfia".
A seguire il Tribunale ha iniziato l'esame di Francesca Giglio, cognata di Piera Maggio perché moglie di suo fratello Francesco. Si tratta della donna della famiglia Maggio che probabilmente ha visto per ultima Denise prima della scomparsa. "Mentre dicevo ai miei due figli maschi di andare a comprare il pane - ha ricordato - vidi il visino di Denise affacciarsi tra le sbarre del cancelletto di casa mia; è stato un attimo. Pochi minuti dopo, intorno alle 11,45, mentre ero in soggiorno, mia suocera mi chiese se Denise era a casa mia; io risposi di no e lei replicò che allora si trovava da Fiorella".
Un episodio analogo quello raccontato questa mattina da Fiorella Marino, è stato riferito in aula anche da Francesca Giglio. "Mentre mi trovavo affacciata alla porta di casa vidi passare Anna Corona alla guida di una Fiesta in compagnia di un'altra donna che non riconobbi ed Anna Corona fissò Denise che stava giocando con gli altri bambini davanti l'entrata". Riguardo all'episodio, che Francesca Giglio fa risalire ai mesi precedenti il rapimento della bambina, la donna ha ricordato: "Anna Corona fece uno sguardo brutto che mi stranizzò e che quindi riferii subito a Piera Maggio, anche se all'epoca non conoscevo i motivi di possibili rancori tra loro".
Francesca Giglio ha anche riferito di un altro episodio che avrebbe avuto come protagonista un dirimpettaio, Vincenzo Amodeo: "Lo vidi puntare il telefonino verso le bambine che giocavano sull'auto decapottabile di Tony Pipitone (ex marito di Piera Maggio, ndr), ma non so se scattò delle foto perché non ebbi modo di approfondire la vicenda". Rispondendo al presidente del Tribunale, Riccardo Alcamo, la testimone ha precisato di non essersi preoccupata quando vide Denise appoggiata al cancelletto della sua abitazione "perché la bambina non stava fuori mai da sola, quindi - ha precisato - davo per scontato che doveva esserci anche mia suocera io il fratellino di Denise".