Sono accusati di alterazione di stato e tentata corruzione in atti giudiziari. Dall’indagine, condotta dai carabinieri e avviata dopo una segnalazione dei servizi sociali, è emerso che la coppia, da mesi, si prendeva cura di un neonato partorito da una ragazza disabile.
Il marito aveva dichiarato al Comune che il bimbo era suo figlio naturale. Dopo l’apertura di un’inchiesta, i coniugi si sono rivolti a un avvocato, Rosa Sanna, arrestata ieri, per trovare una soluzione per tenere il neonato. L’avvocato avrebbe tentato di corrompere, con una mazzetta di 5000 euro, un consulente del Tribunale di Trapani chiamato ad esprimersi sull’esame del Dna del bambino. Il medico ha rifiutato la tangente e ha denunciato la vicenda ai militari dell’Arma.