Lo ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, al termine del tavolo su Termini Imerese. "Nella seconda parte di gennaio incontreremo le parti sociali ed i partner industriali", ha aggiunto Romani.
"Siamo sulla buona strada", ha quindi sottolineato il ministro. "I sette progetti industriali" della short list per la riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese, che dal 1° gennaio 2012 cesserà la sua produzione, "sono assolutamente compatibili tra loro. L'uno non sostituisce l'altro, l'uno si può aggiungere all'altro".
"Oggi abbiamo presentato sette progetti industriali per Termini Imerese. Gli occupati previsti a valle di questi progetti sono superiori, come numero, a quelli attualmente impiegati", che sono all'incirca 2 mila e 200.
Gli attuali occupati a Termini Imerese, ha spiegato l'amministratore delegato di Invitalia (advisor del ministero dello Sviluppo Economico), Domenico Arcuri, "sono 1617, a cui si aggiungono 300 occupati circa nell'indotto diretto e altri 300 circa nell'indotto indiretto. La somma degli occupati dichiarati dalle sette aziende presenti nella short list è di 3 mila 340. La somma, quindi è di circa 1100 superiore agli attuali occupati".
"C'è la volontà del governo di seguire passo passo questi progetti", ha sottolineato Romani, aggiungendo: "Ho l'impressione che potremo fare di Termini Imerese un caso di scuola su come da uno stato di crisi creare un nuovo disegno industriale, con nuovi investimenti industriali".
"Lo stabilimento di Termini Imerese dovrà avere un futuro. Il sito non può essere dismesso, ma vogliamo capire se gli imprenditori vengono per prendere soldi pubblici oppure per investire il proprio know how e i propri soldi". Lo ha detto a Palermo, a margine di una manifestazione per i 60 anni della Cisl, il segretario del sindacato Raffaele Bonanni.
"Una buona base per ripartire": questo il giudizio del presidente della Regione, Raffaele Lombardo al termine dell'incontro al ministero dello Sviluppo economico. "Entro la prima metà di gennaio firmeremo un accordo di programma che definisca in modo dettagliato le risorse ed i tempi dell'operazione - dice - Sette le imprese che potrebbero investire su Termini Imerese e non soltanto del settore auto, ma anche dell'energia, della produzione cinematografica e dell'agricoltura.
Sembra che queste prospettive - afferma Lombardo - possano assicurare più occupazione di quella che si perderebbe con l'uscita di scena di Fiat. Da parte nostra c'è l'impegno a garantire il credito e gli investimenti".
Il governatore esiciliano sottolinea anche l'importanza dell'impegno preso dal gruppo Fiat che ha dato garanzie sul passaggio dello stabilimento e delle attrezzature". "La Fiat ha comunicato che lascerà lo stabilimento e l'accordo dettagliato dovrà prevedere tempi ed unità lavorative impiegate. Ritengo - conclude - che si possa guardare con relativa positività all'avvenire di Termini Imerese".