Lo spettacolo, diretto da Fabrizio Catalano ed interpretato da Sebastiano Somma, nel ruolo del Capitano Bellodi e da Orso Maria Guerrini nel ruolo di Don Mariano, racconta la storia dell’inchiesta condotta, a partire da un omicidio, da un capitano dei carabinieri appena arrivato in Sicilia, dalla lontana Parma, all’inizio degli anni ’60. Il capitano Bellodi è un uomo onesto ed intelligente, pronto ad affrontare qualunque difficoltà, pur di far bene il proprio dovere. Davanti a lui, c’è adesso un cammino lungo, faticoso, irto di ostacoli. In fondo a questo percorso, c’è la verità; ma la verità, spesso, in Sicilia, ha troppe facce. Un’isola silenziosa, dura, che a Bellodi sembra incomprensibile, a tratti ostile. “Il più grande peccato della Sicilia è stato ed è sempre quello di non credere nelle idee. Ora, siccome questa sfiducia nelle idee, anzi, questa mancanza di idee, si proietta su tutto il mondo, la Sicilia ne è diventata la metafora”. Superfluo precisare che Bellodi, alla fine, perderà la sua battaglia. Dopo essere arrivato ad arrestare tutti i veri colpevoli, fino a don Mariano, anello di congiunzione con il principale partito di governo, il capitano sarà premiato con una licenza ed una promozione, e trasferito; e così anche il maresciallo, d’origine siciliana, che lo aveva coraggiosamente seguito nell’inchiesta; mentre i mafiosi verranno scagionati dalla testimonianza di persone insospettabili. Chi sta dalla parte della giustizia, deve ritirarsi. Ancora una volta. Ma non sarà sempre così.