Il prossimo due febbraio prenderà il via il processo per l'omicidio di Mauro Rostagno. Alla sbarra, l'ex boss di Trapani Vincenzo Virga e il killer Vito Mazzara, ritenuti dagli inquirenti, il primo, il mandante del delitto, il secondo, uno degli esecutori materiali.
Il tema verrà trattato durante l’incontro con i cittadini che si terrà domani, venerdì 17 dicembre, alle 17, presso l’Aula magna del Polo universitario sul Lungomare Dante Alighieri.
Durante l’evento interverranno Silvio Mazzarese, presidente del Polo universitario di Trapani, Paola Maggio, docente di Procedura penale della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Palermo e Fabrizio Feo, giornalista, inviato del Tg3. Tra gli altri anche Diego Maggio, dirigente dell’Avvocatura provinciale – Unaep Trapani, spiegherà come i comuni possono costituirsi parte civile in forma consorziata.
Così Giorgio Zacco, dell'Associazione "Ciao Mauro", racconta come si è arrivati all'appuntamento di domani: "Inutile nasconderlo: siamo stati increduli. Alle informazioni di stampa di pochi giorni prima dell’ultimo 26 settembre, avevamo reagito con scetticismo e un pizzico di rabbia. Da troppo tempo, infatti, alla vigilia di ogni Ciao Mauro ricevevamo nuove notizie sul processo Rostagno, puntualmente disattese. La misura era colma. Cosicché siamo arrivati al 18 novembre di quest’anno -la data dell’udienza preliminare del processo- pressoché certi di avere l’ennesima delusione. Invece siamo felici di poter dire che ci eravamo sbagliati. La prima udienza del processo Rostagno si terrà al Tribunale di Trapani il giorno 2 febbraio 2011. Inutile dire che noi ci saremo, per viverlo pienamente e per raccontarlo ai nostri concittadini. Ma ci vogliamo essere nei modi e nei termini in cui si sta in un processo di questo tipo: come parti civili, insieme a tutta la comunità trapanese".
L'incontro di domani nasce per "capire cosa significa costituirsi parte civile e perché questa cosa è importante. Abbiamo chiamato a spiegarcelo dei giuristi che conoscono a fondo questa materia, e un giornalista con grande esperienza di processi di mafia e di camorra".
Sono stati invitati il Presidente della Provincia Regionale e i tutti i Sindaci della provincia di Trapani, I Presidenti del Consigli Provinciale e di quelli Comunali, il Presidente della Camera di Commercio, tutte le Onlus, le Associazioni Anti-racket, quelle Culturali e Sportive, quelle del Volontariato, nonché qualsiasi altra forma organizzata o spontanea della Società Civile e Responsabile, insieme ai tutti i cittadini.
A Marsala una richiesta formale al Sindaco Renzo Carini di costituirsi parte civile nel processo Rostagno è arrivata da Sinistra e Libertà tramite il consigliere provinciale Ignazio Passalacqua.
Il 'Erice - dice il sindaco Giacomo Tranchida - e' conosciuta nel mondo per la cultura, per l'attivita' della Fondazione Ettore Majorana e l'eco dei fatti di mafia deprimono e riducono l'interesse alla partecipazione ed alla presenza ingenerando un effetto domino che danneggia e penalizza il tessuto sociale ed economico del territorioSindaco di Erice, Giacomo Tranchida, ha annunciato che la sua città sarà parte civile:
Questo l'appello rivolto a tutta la comunità trapanese:
Vogliamo essere in tanti. Per decidere, soprattutto, di trasferire nel Processo Rostagno la nostra rabbia per questo omicidio che ci ha privati di un cittadino responsabile e generoso. E lo vogliamo fare in modo composto, dignitoso e rispettoso delle regole della convivenza civile, al fine di sottolineare ancora di più, qualora ce ne fosse bisogno, la nostra distanza dai comportamenti bestiali di questi mafiosi e di quanti sono collusi con essi nell’economia, nella politica e nelle istituzioni.
Ecco perché chiediamo a ciascuno di voi di esserci ancora una volta, con il cuore ed il cervello.
E in questa occasione vi chiediamo di convincere almeno un’altra persona a venire con voi, per fare un ultimo sforzo. Quello che completa il gesto di avere messo una dignitosa e semplice firma sull’appello al Presidente della Repubblica, il quale ci ha consentito di arrivare sin dove siamo arrivati, cioè ad un passo dalla verità.
Senza retorica alcuna, dobbiamo farlo per noi stessi, per i nostri figli e per la nostra comunità.
Dobbiamo farlo adesso e tante altre volte ancora, finché ce ne sarà bisogno.