A quest'ultimo, che per questa rapina è già stato condannato a 4 anni e mezzo con sentenza ormai definitiva, sono stati inflitti quattro mesi di reclusione e 200 euro di multa. Ad otto anni di carcere, nonché al pagamento di una multa di 3000 euro, è stato, invece, condannato Francesco Capizzo. Per lui anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. E' stato, infine, assolto, per mancanza di sufficienti prove, Vito Maurizio Lombardo. Come, per altro, chiesto dal pm Belvisi.
A difendere Lombardo e Capizzi è stato l'avvocato Diego Tranchida, presidente della locale Camera penale, mentre legale di Della Chiave è l
'agrigentino Salvatore Pennica. La rapina oggetto del processo è quella messa a segno il 14 gennaio 2006 ai danni di un supermercato di via Trapani (Conad Buscaino di contrada Ranna), all'interno del quale, poco prima dell'orario di chiusura, fecero irruzione due uomini con il volto coperto da passamontagna. Uno era armato di pistola e l'altro di coltello. Puntata l'arma da fuoco alla tempia di una delle commesse, i rapinatori si fecero consegnare l'incasso della giornata (circa 1.200 euro). Poi, la fuga. Per questa rapina, Della Chiave - che in gennaio è stato condannato a 26 anni di carcere, assieme a Orazio Montagna, per l'omicidio di Antonino Via - è già stato giudicato dal Tribunale marsalese con sentenza dell'11 febbraio 2008, mentre in questo processo, per l'ex commesso di un noto negozio di abbigliamento maschile di via Roma, il pm aveva invocato altri 6 mesi. Un colpo di scena il processo l'ha riservato lo scorso 21 ottobre, quando Della Chiave, a sorpresa, dichiarò che con lui, a rapinare il supermercato, furono Capizzo e Lombardo. Ma nonostante la chiamata di correità, secondo il Tribunale, non ci sono sufficienti prove per condannare anche Lombardo.
Antonio Pizzo - La Sicilia