I deputati dell’opposizione si riuniranno alla presenza dei segretari politici di Pdl, Pid e Fds per mettere a punto l’atto parlamentare che sancisce la sfiducia al governatore siciliano artefice di maggioranze variabili e di ribaltoni politici in spregio al voto del popolo, e responsabile della paralisi amministrativa che ha determinato un aumento del deficit strutturale del bilancio regionale, la perdita dei finanziamenti nazionali e il grave blocco dei fondi comunitari con una spesa che raggiunge appena il 6% a due anni dall’avvio del Por 2007-13. “Le delegazioni dei nostri partiti- affermano i capigruppo di Pdl, Pid, Fds, Innocenzo Leontini, Rudy Maira, e Cateno De Luca – prepareranno domani il documento politico che presenteremo al presidente dell’Ars per giungere al voto di sfiducia sul presidente Lombardo”.
"Siamo al bue che dice cornuto all'asino". E' il commento del presidente del gruppo parlamentare del Pd all'Ars, Antonello Cracolici, all'annuncio delle ragioni della mozione di sfiducia al presidente Lombardo.
"E' davvero paradossale che coloro i quali hanno contribuito a produrre il disastro in Sicilia - commenta - si siano trasformati in censori del loro stesso operato. Dire che in Sicilia si siano spesi soltanto il 6 per cento delle risorse europee è
un fatto, salvo non dire che questa spesa riguarda le annualità nelle quali questi signori hanno governato la Sicilia con propri assessori". "Il fallimento della spesa comunitaria - conclude - ha un nome e cognome: il governo che, nel 2007, ha riproposto anche per i sei anni 2007/2013 la stessa programmazione fallimentare che si è prodotta nei sei anni precedenti 2000/2006".
"Non è vero quanto dice l'onorevole Cracolici, poiché i 55 milioni di disimpegno non riguardano il 2007, ma il 2009". Lo dice il capogruppo del Pdl all'Ars, Innocenzo Leontini, replicando alle battute di Cracolici, sulle motivazioni della mozione di sfiducia a Lombardo. "Non vogliamo utilizzare lo stesso linguaggio da bestiario medievale - riprende - perché non vorremmo che i destinatari si sentissero offesi". "I 55 milioni che ha perduto la Sicilia - conclude - riguardano il Fondo sociale europeo per gli anni 2009/2010 e non per i precedenti".