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06/12/2010 09:31:45

Peschereccio sequestrato in Libia. Marinai bloccati, governo immobile

I sei marinai del peschereccio "Daniela L" della flotta di Mazara del Vallo, sequestrati mercoledì da una motovedetta libica in acque internazionali, hanno ricevuto stamattina la visita di due funzionari dell'ambasciata italiana a Tripoli che sono saliti a bordo per verificare le loro condizioni di salute e rassicurare il comandante Pino Perniciaro e l'equipaggio che i contatti tra le due diplomazie sono in corso.

Cosimo Lo Nigro, l'armatore del peschereccio, tiene i contatti con le famiglie che fino ad ora non sono riuscite a mettersi in contatto con i marittimi. "I libici stanno svolgendo la proprie indagini - dice - e l'ambasciata, dal canto suo, sta avviando tutte le procedure per impedire che la vicenda passi nelle mani della magistratura locale. Il capitano mi ha comunque riferito che a bordo stanno tutti bene, però oggi non c'è da aspettarsi nessuna novità perché in Libia è un giorno festivo".

Sull'ennesimo sequestro di un motopesca di Mazara da parte dei libici, con parole molto dure nei confronti del governo, interviene il vescovo Domenico Mogavero, componente della commissione episcopale per le migrazioni della Cei. "La situazione - dice - ha raggiunto livelli di gravità davvero intollerabili e scandalizza l'inerzia del governo italiano che continua a trattare con superficialità e noncuranza la questione, mentre i marittimi, mazaresi e tunisini, rischiano la vita nello svolgimento del proprio lavoro. Non vorremmo che, anche questa volta, l'esito fosse quello di una passerella propagandistica da parte dei due premier sulla pelle dell'incolpevole equipaggio".

E il sindaco di Mazara, Nicola Cristaldi, annuncia la presentazione di una mozione sulla pesca in Parlamento per investire il governo del problema. "La verità - osserva - è che se non si affronta radicalmente il problema delle acque territoriali libiche, i sequestri sono destinati a ripetersi all'infinito. Occorre sedersi attorno ad un tavolo e trovare un accordo con la Libia".