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06/12/2010 06:15:45

Il gazebo di Cola Licari diventa il "centro didattico" del Parco Archeologico di Marsala

E' una giornata molto importante oggi, per Marsala. Con una cerimonia informale alle 9 e 30 il gazebo collocato davanti al Bar Moderno, a Porta Nuova, verrà consegnato alla Soprintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Trapani, che allestirà una mostra didattica all'interno della struttura. 

Della vicenda ci siamo occupati molto spesso, ed è anche trattata nel libro - inchiesta del direttore di www.marsala.it, Giacomo Di Girolamo, "Matteo Messina Denaro - L'invisibile", che nel capitolo dedicato alla nostra città, parla anche della vicenda del titolare del Bar Moderno, Nicola "Cola" Licari.

La struttura oggi destinata alla confisca, sorge accanto alla porta monumentale di Piazza della Vittoria, a due passi dal parco archeologico. Fu costruita da Cola Licari nell'assoluto silenzio di coloro (Soprintendenza e Comune) che su quell'area dovevano vigilare.
Il gazebo, una struttura di circa 80 metri quadri in vetro, ferro e plex posto tra la porta storica di Marsala e l’ingresso a Villa Cavallotti, è stato sequestrato dalla magistratura dopo la condanna in appello del proprietario del Bar Moderno, Carlo “Cola Licari” a seguito dell’operazione antimafia “Black Out” del 10 Maggio 2007. Per lui 8 anni ed un mese di carcere.

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Questo il comunicato della Soprintendenza:

LUNEDÌ 6 DICEMBRE 2010, a partire dalle ore 9,30 presso la struttura definita “gazebo”, sita in Piazza della Vittoria, si svolgerà la MANIFESTAZIONE DI INAUGURAZIONE della Mostra “Viva l’archeologia!!!”, con l’esposizione di una selezione scelta per l’occasione delle produzioni grafiche ed artigianali realizzate dagli studenti delle Scuole di Marsala aventi come oggetto l’archeologia.

Per consentire una partecipazione ordinata e proficua di tutte le Scuole sono previsti due turni: il primo alle ore 9,30 per le Scuole Primarie; il secondo alle ore 11,00 per le Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado.

A partire dal 6 Dicembre 2010, questa Soprintendenza ha programmato a Marsala la Mostra “Viva l’archeologia!!!”, dedicata all’esposizione di disegni e lavori, aventi come oggetto gli scavi archeologici dell’antica Lilibeo, e una serie di attività culturali a carattere didattico –che saranno comunicate singolarmente - che prevedono in orario scolastico (ore 9.00- 13.00) la collaborazione di studenti- ciceroni delle scuole di Marsala, presso la struttura definita “gazebo”, sito in Piazza della Vittoria, antistante il Bar Moderno, assegnato temporaneamente a questo Ufficio dal Tribunale di Trapani.
L’aula “Viva l’archeologia!!!” potrà essere utilizzata, nel corso dell’anno scolastico con prenotazione, da tutte le scuole come laboratorio, per attività propedeutiche alla visita ai cantieri archeologici della città.
All’iniziativa parteciperanno tutti gli alunni delle scuole marsalesi, sia nella qualità di “autori” che come fruitori.
Le singole iniziative saranno inserite in un programma che confluirà nella Settimana dei beni culturali 2011.

Ecco un breve estratto del capitolo di "Matteo Messina Denaro - L'invisibile" (Editori Riuniti) che tratta proprio della vicenda di Cola Licari: 

Cola Licari viene arrestato nel maggio del 2007. (...) L’ accusano di aver favorito la latitanza di Natale Bonafede, boss della famiglia di Marsala, e Andrea Manciaracina, capo mandamento di Mazara del Vallo, arrestati proprio a Marsala nel gennaio del 2003. (,,,) Era stato un collaboratore di giustizia a mettere gli investigatori sulla pista giusta: guardate che se c’è cercate il pezzo grosso della mafia di Marsala, il latitante Bonafede, dovete seguire quello del Bar Moderno. E Cola inconsapevole li porta dritta dritti dai boss, che stavano progettando un piano di fuga all’estero, in Venezuela, e avevano perso tempo perché aspettavano una dritta dagli amici del Belice, che i contatti con il Sud America li hanno robusti e consolidati da tempo.
Nicola Licari è componente della famiglia mafiosa di Marsala, ha rapporti diretti con i boss latitanti, che ha aiutato e assistito. “Uomo d’onore riservato” lo definiscono i giudici nella sentenza di condanna. Ma è lui stesso a dirlo ai suoi nipoti: “Io sono stato furbo. Non ho mai dato confidenza a nessuno… se no a quest’ora sarei come gli altri… con diciotto anni di galera… quattordici anni…”.

Tra gli attentati incendiari compiuti da Licari figura quello all'auto dell'allora Sindaco di Marsala Salvatore Lombardo, nel 1999, e diversi azioni estortive compiute dal 1994 fino ai giorni nostri.