Quantcast
×
 
 
23/11/2010 17:05:48

Nuovo processo stragi. Lo Stato non è parte civile

famiglia mafiosa palermitana di Corso dei Mille e figlio del cassiere di Brancaccio Pietro Tagliavia, raggiunto a marzo da un nuovo ordine di arresto in carcere nell'ambito dell'inchiesta sugli attentati del '93.

Le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza sono state determinanti per l'avvio del processo a carico di Tagliavia accusato di strage e devastazione, in concorso, tra gli altri, con Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, i fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Matteo Messina Denaro, Bernardo Provenzano, Salvatore Riina, tutti già condannati per la campagna stragista di Cosa Nostra del '93-'94. Nel processo per le stragi del ’93 si sono costituiti parte civile la Regione Toscana, il Comune di Firenze e i famigliari e parenti delle vittime.

 

Lo Stato non si e' costituito parte civile al processo a Francesco Tagliavia per le stragi del '93. ''Non potevo crederci" afferma Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook.

 ''Lo Stato non si e' costituito parte civile al processo per la strage dei Georgofili. La motivazione? Non ne siamo venuti a conoscenza. Ho dovuto - scrive Rossi - rileggere la notizia piu' volte: non potevo crederci. La Regione e il Comune si sono costituti parte civile. A Firenze morirono 5 persone...''.

E' gravissimo che lo Stato non si sia presentato come parte civile nel processo per la strage dei Georgofili. L'assenza di una rappresentanza di tutti gli italiani nel rivendicare piena giustizia in una delle stragi mafiose di quella stagione terribile e' ingiustificabile: l'Italia vuole conoscere la verita', specie quando ci sono ombre sul comportamento di organi dello stato, su componenti deviate che avrebbero intrattenuto una vera e propria trattativa con la criminalita' organizzata''.

Lo ha dichiarato Walter Veltroni, componente della Commissione parlamentare Antimafia, che ha aggiunto: ''Ci aspettiamo una risposta decisa da parte del governo, una parola chiara perche' lo Stato non puo' essere assente, sarebbe uno schiaffo alle vittime di quelle stragi e a tutti i cittadini che hanno diritto alla verita'''.

'Il fatto che lo Stato non si sia costituito parte civile al processo per le stragi mafiose del '93 non stupisce ma inquieta. E' grave che il Governo, invece di aiutare la ricerca della verita', continui ad essere latitante su certe scottanti realta'''. Lo afferma in una nota il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro.

''Alla luce di quanto sta emergendo dalle indagini sulle stragi degli anni '90 e dalla sentenza della Corte d'Appello di Palermo, appare sempre piu' evidente la connivenza di settori dello Stato con la mafia. Il Presidente del Consiglio - aggiunge Di Pietro - dovrebbe chiarire in Parlamento ma continua ad essere latitante. Ci auguriamo, per il bene del Paese, per la credibilita' delle nostre istituzioni e per il rispetto alla nostra storia democratica che lui e il suo governo vadano a casa al piu' presto''.