Non bastavano gli allarmi sulla Procura che si va svuotando e che rischia la paralisi, ora a Marsala ritorna l’allarme sicurezza, dovuto ad una recrudescenza dei furti e delle rapine, insieme a fenomeni di bullismo tra i giovani.
Gli operatori delle forze di polizia, per bocca del loro rappresentante Dario Cona, hanno fatto il punto della situazione in un documento che la Confederazione sindacale autonoma di polizia ha inviato ai rappresentati di Comune e Provincia. Il tasto dolente è sempre quello: la carenza di uomini e mezzi. “La nostra pianta organica a Marsala – dichiara Cona – è riferita al 1991. Stiamo parlando di 20 anni fa, quando le esigenze dei cittadini per il loro diritto alla sicurezza erano diverse e minori”. Ma anche quella pianta organica non è rispettata: “Attualmente a Marsala – sottolinea Cona – ci mancano 15 unità”.
Ma si può parlare di allarme sicurezza? “Non proprio. Gli operatori delle forze di polizia fanno il possibile per riuscire a garantire un servizio efficiente per i cittadini, ma c’è il rischio che questi standard vengano prima o poi sviliti, se non si pone un rimedio alla carenza di personale , se non si migliorano le condizioni di lavoro”. Marsala, poi è una città difficile da controllare, 30 chilometri di territorio da punta a punta, 250 kilometri quadrati di estensione “ e le forze sono quelle che sono” commenta amaro Cona.
La speranza dei poliziotti è che i rappresentanti politici e istituzionali locali si facciano portavoce, a più alto livello, del grave disagio vissuto dal commissariato di via Verdi, che controlla un territorio sul quale vivono circa centomila abitanti. L’allarme non è nuovo, ritorna periodicamente eppure non cambia nulla.
Il numero dei poliziotti a disposizione del vice questore Matteo Bonanno e del commissario Giuseppe Andrea Monreale si è sempre più assottigliato a causa a causa di pensionamenti, trasferimenti ed altro. E in sostituzione di chi ha lasciato il servizio non è arrivato nessuno.