confronti di Antonino Spinò, dipendente del Comune nella qualifica di coadiutore, con il susseguente pagamento della somma di euro 25 mila in favore di Spinò.
"Ciò induce a ritenere"- si legge nell a sentenza del giudice- " che l'amministrazione comunale fosse pienamente a conoscenza ed anzi avesse proprio l'intenzione di emarginare il ricorrente o quanto meno di metterlo in difficioltà, di ostacolarlo nella sua vita professionale con molteplici trasferimenti privi di ragionevoli giustificazioni, con la forzata inattività o l'assegnazione di ruoli di responsabilità senza riconoscimento giuridico economico."
Ad Antonino Spinò il giudice ha riconosciuto che le patologie subite per il comporamento del Comune nei suoi confronti hanno compromesso la qualità della vita personale compromettendo la sua vita sociale.
La vicenda inziò nel marzo del 1994 con l'insediamento del sindaco Massimo Ferrara. Il ricorso fu presentato nel 2005 e ha riguardato 11 anni di mobbing riconosciuto dal Tribunale di Trapani.