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27/10/2010 08:39:05

Mafia: 4 fermi a Palermo

Resuttana, Tommaso Natale e Partanna Mondello accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa ed estorsione. Il provvedimento, disposto dalla Dda di Palermo, nasce da un’indagine che ha consentito di individuare i nuovi vertici e l’assetto dei mandamenti mafiosi della città. A riscontro dei dati emersi dall’inchiesta anche le dichiarazioni di diversi pentiti. Il fermo, che è un provvedimento d’urgenza, si è reso necessario perché c’era il concreto pericolo, secondo l’accusa, che i quattro mafiosi fuggissero. Gran parte dei commercianti vittime del pizzo hanno ammesso le richieste degli estortori e hanno collaborato con gli investigatori fornendo ulteriori spunti di indagine.

 

I fermati sono Sandro Di Fiore, 33 anni, Gioacchino Intravaia, detto “Sifilitico”, 57 anni, Giovanni Sammarco, detto “Enzo”, 51 anni, e Domenico Giordano, 54 anni. Secondo il materiale raccolto dagli investigatori, Di Fiore sarebbe stato un punto di riferimento nella raccolta del ‘pizzo’ allo Zen e nel mandamento di Resuttana ed avrebbe anche messo a disposizione dei locali per la custodia di armi e lo svolgimento di riunioni tra boss.

A Pasqua del 2008, in concorso anche con l’attuale collaboratore di giustizia Manuel Pasta, avrebbe costretto il titolare del bar pasticceria “Golden” di piazza Giovanni Paolo II a versare 1.500 euro. Anche Intravaia e Sammarco sarebbero stati uomini di punta per la raccolta delle estorsioni. Giordano sarebbe invece, secondo gli investigatori, il referente mafioso nella zona di Partanna Mondello e dello Zen ed avrebbe intrattenuto rapporti con diversi esponenti di Cosa nostra, come Giovanni Cusimano e Francesco Franzese, anch’egli, come Pasta, diventato collaboratore di giustizia al momento del suo arresto. Giordano avrebbe compiuto un’estorsione ai danni della societa’ “Vivai Gitto Palermo” di via Castelforte. Il titolare sarebbe stato costretto dal 2003 e fino al giugno di quest’anno a versare somme di denaro, che venivano consegnate agli esattori mafiosi in busta da un dipendente dell’azienda.