Quantcast
×
 
 
22/10/2010 06:30:00

Nino Contiliano fra i 100 poeti dell’“L’impoetico mafioso”

Il poeta marsalese, il cui impegno nella poesia civile è cosa ormai risaputa, aveva già registrato la sua presenza in un altro volume collettaneo del 2008, “Poesia a Comizio”. Il volume pubblicato dalle edizioni Empirìa (poesia), allora, è stato curato da Marcello Carlino e Francesco Muzzioli (La Sapienza di Roma). In questo volume il nostro autore era in compagnia di poeti quali Edoardo Sanguineti, Mario Quattrucci, Paolo Guzzi, Nadia Cavalera, Marco Palladini, Giovanni Fontana, Elio Pagliarani, Mario Lunetta, etc.

Oggi, nel volume antologico “L’impoetico mafioso”, è ancora insieme anche con altri poeti più giovani, con i quali condivide il progetto di lotta al progetto mafioso che dilaga pervasivamente con connivenze che toccano i diversi livelli della vita sociale e politica italiana.

Il bersaglio è la cultura della mafia (e le diverse mafie), che è cultura di de-responsabilizzazione, di disordine, di caos, di sfruttamento del territorio e delle persone.

La proposta del libro e dei poeti aderenti è invece una cultura della responsabilità, perché le mafie sono il ritorno alla schiavitù più barbara e la coercizione di un sistema di potere basato sulla corruzione e l’annichilimento della persona, la prepotenza (che si fa legge) e il favore che sostituisce il diritto e la legalità. Le mafie sono una vera occupazione straniera del territorio. E in Italia, molte realtà politiche (Comuni, Province, Regioni e interi pezzi di Stato) sono inquinate da penetrazioni mafiose.

I poeti, con i loro linguaggio, intendono dire la loro e incoraggiare al rispetto dell’eticità politica e della legalità. Non certo possono e debbono avanzare progetti organizzativi (altri hanno questo compito) di contrasto, ma sta anche alla poesia esprimersi chiaramente, prendere parte, schierarsi senza reticenze, dal versante dell’arte e della cultura, contro la cultura mafiosa.

Se poesia e poeti non lo faranno, si presteranno al gioco di chi vuole sottrarci quella libertà che è necessaria all’arte per poter essere. Ma il fine dei poeti raccolti da “L’impoetico mafioso” non sembra essere solo quello della difesa della libertà e creatività artistica, ma quello di essere parte attiva nel tessuto sociale della polis.

L’opera è stata dedicata ad Angelo Vassalo, il Sindaco di Pollica ucciso dalla mafia. E anche questo è un segno, seppure simbolico, di contrasto e di lotta alla/e mafia/e, quanto un invito alla responsabilità e alla formazione etico-politica fondate sulla legalità e il diritto.

Ed è anche per questo che l’opera, il cui prezzo al pubblico è € 12, 000, se prenotata per un minino di dieci (10) copie dalle scuole, per uso educazione alla legalità, il costo è invece di € 5,00.

In mancanza di posta elettronica, si possono inviare a Associazione Poiein, C/O Lucini, Via Amonini, 9 - 23020 Piateda (SO).