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20/10/2010 05:00:05

La Corte dei Conti: una corruzione persistente in Italia

i cittadini ma anche le istituzioni il cui prestigio ed affidabilità sono messi a dura prova da condotte individuali riprovevoli". Un richiamo netto all'etica, che arriva dal nuovo presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino. Durante il suo discorso di insediamento, Giampaolino ha evidenziato come soluzione "il retaggio di valori dei quali la Corte dei Conti è depositaria: l'onestà degli intenti e dei comportamenti, l'etica del servizio, il corretto agire delle Pubbliche amministrazioni, il perseguimento del bene dell'uomo e della collettività". Valori che "hanno conosciuto e verosimilmente sempre conosceranno offese ed offuscamenti, ma hanno sempre finito e sempre finiranno per rifulgere di un loro proprio, nitido splendore".

 

Sostegno ai redditi bassi. Il neo-presidente pone l'accento sui redditi più bassi, che devono essere sostenuti. Nonostante la crisi renda "obbligata una linea di attenta gestione di finanza pubblica", occorre comunque sostenere i redditi più bassi, dice, sottolineando che esiste "un vincolo di nuova natura: la prolungata bassa crescita del Pil che rende difficile conservare obiettivi di spesa espressi in quota del prodotto, soprattutto in una condizione socio economica che alimenta istanze non comprimibili di sostegno dei redditi più bassi e di garanzia delle prestazioni essenziali
alla collettività".

Difficile ridurre le tasse. Poco probabile, comunque, far calare le tasse. La "prolungata bassa crescita del Pil" renderà difficile la riduzione del carico fiscale". L'attuale situazione economica, spiega ancora, "rende difficile conservare obiettivi di spesa espressi in quota del prodotto, così come fissare obiettivi di riduzione della pressione fiscale applicata". In questo contesto "è essenziale non solo controllare la spesa pubblica ma, altresì, operarne una corretta qualificazione".

Crisi, persi 130 miliardi di Pil. La crisi economica ha portato ad una perdita permanente di circa 130 miliardi di Pil e 70 miliardi di entrate fiscali, sottolinea Giampaolino. "Se si considera che - ha concluso Giampaolino - rispetto alle proiezioni di inizio legislatura, la politica di bilancio deve misurarsi con una perdita permanente di entrate per circa 70 miliardi e di prodotto per circa 130 miliardi (e con una spesa pubblica crescente nelle prestazioni essenziali), si comprende come sia obbligata una linea di attenta gestione della finanza pubblica".