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20/10/2010 03:00:00

Tutto pronto per il premio Pitrè

ad una delle settanta opere pervenute al Centro internazionale di etnostoria, diretto dal Prof. Aurelio Rigoli. Numerose le opere provenienti da Paesi stranieri: Costa Rica, Malta, Ungheria, Egitto, Messico e Francia, solo per citarne alcuni. Un giro del mondo intellettuale che va dal giovane studioso che presenta l’opera prima, ai grandi autori arabi, un’occasione autorevole per portare il nome della Sicilia nel mondo. Il filo rosso che unisce culture, sguardi e realtà così diverse, è il tema dell’identità. Un tema antico e sempre più importante che tratta di universalità e differenza, due categorie in profonda mutazione antropologica e che comporta un’attenta analisi sulla complessità sociale, sulle modalità di produzione del sapere, sui processi di formazione dell'identità stessa. Fra gli autori italiani in concorso è rilevante la presenza di Aldo Lo Curto, medico di origini agrigentine che vive in provincia di Como, già proposto al Nobel per la Pace. Specialista in Anatomia patologica e Chirurgia plastica ricostruttiva, dal 1978 svolge opera di volontariato con serietà e senza aiuti governativi, nelle regioni più povere del mondo entrando in contatto con le consuetudini e le conoscenze di alcuni gruppi indigeni diventati oggetto di studi particolareggiati. Nei suoi libri vengono illustrate le malattie più comuni e mostrati i modi, sia tradizionali che della medicina occidentale, per riconoscerle, trattarle ed evitarle. Un approccio alle patologie attraverso lo studio dei popoli.

 

Il nuovo consiglio direttivo e di amministrazione del Centro internazionale di etnostoria è stato recentemente nominato ed è composto dal Professore Aurelio Rigoli (Presidente), da Annamaria Amitrano (vicepresidente vicario), da Patrizia Monterosso (vicepresidente), da Antonino Marasà (segretario generale), da Guido DiStefano (componente) e da Clelia Mirabella (segretaria).