pavimentazione, a spese della Provincia di Enna, di una strada comunale, a Enna Bassa, che porta alla sua villa. Insieme a Crisafulli sono stati rinviati a giudizio, un funzionario della Provincia, Mario Scinardi, il caposquadra Marcello Catalfo e il titolare della ditta che realizzò i lavori, Carmelo Sultano di Gela.
Il reato di concorso in abuso d'ufficio viene contestato anche ai due dipendenti della Provincia e al titolare della ditta. L'inchiesta s' stata condotta dal pm Marcello Cozzolino. Per diversi mesi, i carabinieri del reparto operativo hanno tenuto sotto controllo la zona dove vive Crisafulli, che sarebbe stato ripreso da una fotocamera mentre dall'esterno del balcone di casa propria avrebbe osservato l'andamento dei lavori. Il rinvio a giudizio del senatore del Pd Crisafulli è stato disposto dal gup David Salvucci. Il processo si aprirà il primo dicembre di fronte al tribunale collegiale presieduto da Elisabetta Mazza.
''Sono serenissimo, perché non c'entro niente. E' certo che in sede dibattimentale si chiarirà tutto. Sono completamente estraneo ai fatti e fiducioso nell'azione della magistratura, in genere, e di quella giudicante in particolare". Così Crisafulli, commenta a margine della conferenza stampa in vista del congresso del Pd, il suo rinvio a giudizio a Enna per concorso in abuso d'ufficio.
Crisafulli ha anche detto: "Non posso non far rilevare che nel periodo in cui si contesta la realizzazione del tratto di stradella in questione non ricoprivo alcun ruolo di amministratore provinciale". "Senza poi dimenticare - aggiunge - che appare, comunque, molto strano che sia io l'unico, fra i tanti utenti, ad essere chiamato in causa. Pur tuttavia, rinnovo la mia fiducia nel lavoro della magistratura, nella considerazione del fatto che questo rinvio a giudizio rappresenterà per me l'occasione pubblica per dimostrare la mia totale estraneità ai fatti contestatemi".