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14/09/2010 05:57:39

Maxi sequestro da 1,5 miliardi di euro. "L'eolico è il paradiso per Cosa Nostra"

Sequestro record contro i patrimoni mafiosi. La Direzione investigativa antimafia ha sequestrato beni per oltre un miliardo e mezzo di euro a un imprenditore

di Alcamo, Vito Nicastri. La misura di prevenzione patrimoniale e' stata disposta dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Trapani, su proposta del direttore della Dia. I dettagli dell'operazione antimafia, fatta scattare nel 'regno' del superlatitante Matteo Messina Denaro, saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa presso la Direzione investigativa antimafia di Trapani, alle 10.30.

Nicastri, 54 anni, è un imprenditore di Alcamo e lavora nel settore delle energie alternative come l’eolico e il fotovoltaico. Nicastri, che ha realizzato alcuni parchi eolici in Sicilia, è stato indicato dagli inquirenti come vicino al boss latitante trapanese Matteo Messina Denaro, ritenuto il nuovo capo di Cosa Nostra.
Secondo il generale Antonio Girone, direttore della Dia, che ha confermato i sospetti relativi ai rapporti tra l’imprenditore e il capomafia, proprio il settore delle energie alternative sarebbe una delle attività economiche scelte da Cosa Nostra per il riciclaggio di denaro sporco.

Nicastri è stato arrestato lo scorso Novembre. ,accusato di indebita percezione di contributi pubblici . Il blitz è scattato al termine di una complessa indagine che ha portato alla luce un articolato sistema di truffa ai danni dello Stato finalizzato all’indebita percezione di contributi pubblici per la realizzazione di parchi eolici.

In manette a Novembre sono finite anche altre tre persone, Oreste Vigorito, di 63 anni di Ercolano (Napoli) e presidente del Benevento Calcio, Ferdinando Renzulli, 42 anni, di Avellino, e Vincenzo Dongarrà, 46 anni, di Enna. L’accusa è per tutti associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata.

In quell'occasione furono sequestrati sei impianti siciliani (tra Catania, Siracusa e Palermo) e uno sardo.


Gli accertamenti di polizia giudiziaria, scaturiti da una iniziale segnalazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, sono stati condotti con il coordinamento della Procura della Repubblica di Avellino e si sono incentrati su 12 società (9 con sede ad Avellino e 3 in Sicilia) beneficiarie di contributi per la realizzazione di parchi eolici destinati alla produzione di energia elettrica.

In particolare sotto sequestro sono finiti: due parchi eolici, uno composto da 28 turbine eoliche, un’altro di 29, nel Comune di Carlentini, Siracusa (SR), per un valore rispettivamente di euro 25.122.132 e 24.743.585; un parco eolico composto da 18 turbine eoliche, per un valore di euro 14.322.634, nel comune di Militello Val di Catania e da ulteriori 11 turbine eoliche, per un valore di euro 8.752.721, nel Comune di Mineo, per un complessivo valore di euro 23.075.356; un parco eolico composto da 30 turbine eoliche nel Comune di Vizzini, Catania, per un valore di euro 21.964.506; un parco eolico composto da 26 turbine eoliche nel Comune di Ploaghe, Sassari, per un valore di euro 20.585.132; un parco eolico composto da 24 turbine eoliche site nel Comune di Camporeale, Palermo, per un valore di euro 19.109.938,18; infine il parco eolico sito in parte nel Comune di Partinico, Palermo, composto da 10 turbine eoliche e in parte nel Comune di Monreale, composto da 9 turbine, il tutto per un complessivo valore di euro 18.627.000.

Di Vito Nicastri aveva parlato a proposito di malaffare nell’ambito della realizzazione dei parchi eolici Vittorio Sgarbi.

CHI E' NICASTRI. vito Nicastri, 53 anni di Alcamo, è il “signore del vento”. L’accusa è di aver presentato nelle richieste di finanziamento di circa 30 milioni di euro, falsi contratti di locazione dei terreni su cui si sarebbero dovute installare le turbine eoliche. Figlio di un elettricista alcamese, dal nulla Nicastri ha costruito un impero economico, dapprima occupandosi di pompe di calore –con la società “Dueccì”- e, successivamente, di impianti eolici. Nicastri, nella sua “carriera” ha intrattenuto importanti rapporti con personaggi politici del trapanese. Da piccolo imprenditore a leader del settore eolico, Nicastri si è concesso anche qualche capriccio; infatti ospitò nella sua villa di Alcamo Marina e poi nel suo yacht, il cantautore Marco Masini, per un esclusivo concerto.
L’imprenditore però non è nuovo a guai con la giustizia: nei primi anni ’90 fu indagato per corruzione e se la cavò con un patteggiamento. La Procura gli contesta di aver ottenuto, illecitamente, un centinaio di milioni di contributi e di aver rivenduto i progetti alle imprese che installano le centrali, tra cui la Ipvc di Vigorito, di cui Nicastri fino a qualche tempo fa era il referente siciliano. L’imprenditore alcamese, inoltre, aveva presentato alla Regione già 9 progetti di parchi solari; insomma aveva cominciato a concentrarsi sul business dell’energia fotovoltaica.
Nei primi anni Novanta, Vito Nicastri, è stato coinvolto in una storia di corruzione nella Tangentopoli siciliana, e ne è uscito indenne raccontando le mazzette pagate ai politici per costruire impianti di energia solare. Un patteggiamento e la prescrizione hanno cancellato quelle vicende penali e così, all’inizio del 2000 Nicastri si è lanciato sull’eolico.