Nel pieno della campagna vendemmiale 2010 fioccano previsioni e commenti, ma l’ottima qualità delle uve è non di certo un dato rassicurante per il settore. “Lo può essere per noi enologi – dice Carlo Ferrane, presidente dell’Associazione – che possiamo contare ancora su un prodotto di qualità. Ma se manca un mercato adeguato, le difficoltà dovute alla commercializzazione si ripropongono come sempre. Questa situazione va poi a contrastare con il piano di ridefinizione voluto dalla Regione. Non serve infatti ridurre la quantità di prodotto se di pari passo non c’è un aumento dei prezzi”.
L’osservazione del presidente dell’Assoenologi Sicilia va vista in riferimento al fatto cha ad oggi ancora non c’è certezza sul prezzo delle uve, mentre, in passato già a fine agosto, i vitivinicoltori potevano contare su entrate finanziarie ben precise e a sua volta le cantine stimare un bilancio sui costi da sostenere.
“Fra le proiezioni si potrebbe inserire anche la manifestazione di dissenso che potrebbe verificarsi tra qualche mese da parte degli agricoltori. Sarebbe opportuno cominciare ad occuparsene oggi stesso” – continua il presidente Ferracane. Un registro, infatti, che si ripropone tutti gli anni nonostante i tentativi, ad oggi ancora incompiuti, di riorganizzare l’intero settore e dare aiuto alle aziende ad occupare una posizione stabile nel mercato, in grado di fronteggiare la concorrenza mondiale.
Posizione di totale apertura quella dell’Assoenologi Sicilia nei confronti dei soggetti competenti per studiare, in occasioni opportune, le manovre da adottare per evitare di peggiorare ulteriormente la situazione. Queste le conclusioni del presidente Carlo Ferracane – “ Attendiamo la possibilità di confrontarci per analizzare bene le soluzioni da applicare. I professionisti del settore, e nello specifico gli enologi e gli enotecnica, sono disponibili al coinvolgimento di incontri promossi dagli apparati politici”.