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02/09/2010 05:46:25

Convenzione tra l’ASP e la Caritas di Trapani per l’inserimento lavorativo di sette disabili psichici

la manutenzione e la pulizia del parco della “Cittadella della Salute” di Erice-Casa Santa e la istituzione di un punto-bar, sempre all’interno della “Cittadella”.

I pazienti inseriti nel progetto saranno attentamente monitorati dal Centro Salute Mentale di Trapani per valutarne i progressi riabilitativi e per intervenire tempestivamente in caso di eventuali difficoltà. I pazienti, unitamente al personale esperto che li affiancherà, saranno assunti dalla Cooperativa Sociale della Caritas in forma part-time (21 ore settimanali).

La durata della convenzione (18 mesi per l’area verde e 12 mesi per il bar) potrà essere rinnovata fermo restando le ragioni di convenienza e di pubblico interesse (in questo caso, l’inserimento di disabili psichici) per un periodo uguale o maggiore a quello già sottoscritto. In particolare, per il punto bar, dopo la prima fase di avviamento (12 mesi), si prevede che possa gestirsi autonomamente configurandosi come una vera e propria attività imprenditoriale. È per tale motivo che l’ASP di Trapani concederà in comodato d’uso per tre anni alla Caritas Diocesana di Trapani i locali dell’ex guardia medica della “Cittadella della Salute”. Non appena i lavori di adeguamento dell’impianto idrico, elettrico e fognario della struttura saranno espletati l’attività potrà avere inizio. I lavori di pulizia e di manutenzione del parco della “Cittadella della Salute” inizieranno, invece, entro la prima decade di settembre.

Il progetto, elaborato dal sociologo del DSM dott. Baldo La Sala e finanziato con i fondi della legge 328 assegnati al Distretto D50 (Trapani Comune capofila), fa proprio il principio occupazionale della riabilitazione psichiatrica che vede nel potenziamento delle abilità possedute dal paziente uno degli strumenti più importanti per un suo reinserimento sociale. “Il lavoro - afferma in proposito il direttore del D.S.M. dott. Salvatore Mazzara - è concepito come uno strumento che può consentire al paziente non solo di instaurare nuove e benefiche relazioni sociali ma, nel contempo, può assicurare una lotta efficace contro lo stigma sociale che assegna al disabile psichico il ruolo di diverso, relegato ai margini della realtà sociale ed escluso da qualsiasi diritto ad una dignitosa qualità di vita”.