Da quest'anno, la legge comunitaria approvata - tra le polemiche - pochi mesi fa dall'Aula della Camera, ha cambiato le carte in tavola: l'articolo 42 del testo di recepimento della direttiva Ue ha modificato la legge quadro che regola l'attività venatoria, la 157. Tra i punti principali, la possibilità di estendere il periodo di caccia ai primi 10 giorni di febbraio oltre la chiusura del 31 gennaio, e una maggiore 'attenzione' alle specie e al divieto nei periodi di migrazione e riproduzione.
Per le pre-aperture si potrà sparare il primo e il cinque settembre, in Puglia anche il 12. Al momento non si sparerà in Piemonte, Emilia-Romgna e Liguria, mentre molte Regioni ritardano le delibere sui calendari a fine agosto per evitare che i ricorsi ai Tribunali amministrativi blocchino le pre-aperture.
Le modifiche al quadro normativo ha portato l'Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) alla stesura di un documento destinato a aiutare le Regioni con le linee guida per la stesura dei calendari. L'Istituto del ministero dell'Ambiente dovrà, inoltre, esprimere parere sulle deroghe sia temporali che di prelievo in base ai dati scientifici.