(con loro anche l'ex Sindaco di Pantelleria, Salvatore Gino Gabriele) hanno deposto una corona di fiori in segno di lutto. Ieri mattina a colpi di sirene, trenta imbarcazioni con a bordo circa 200 tra isolani e turisti, sono partite dal porto di Pantelleria per poi dirigersi verso la piattaforma, attiva da mesi. Insieme agli isolani anche molti vip, tra i quali gli ex ministri dell’Economia, Vincenzo Visco, e del Mezzogiorno, Calogero Mannino, il fotografo Fabrizio Ferri, l’attore Luca Zingaretti e la compagna Luisa Ranieri, ormai panteschi d’adozione, che si sono dati appuntamento alle 13 in banchina per aderire alla manifestazione organizzata da un comitato spontaneo e fortemente sostenuta da politici e autorità locali.
«E’ vero la centrale estrattiva si trova in acque internazionali – ammette Mimma Panzarella del Comitato No Trivella Day – ma è pur sempre a soli 20 km dall'isola che vive esclusivamente di turismo. Noi non siamo nel golfo del Messico, ma chi ci assicura che non dovremmo prima o poi fare i conti con un disastro simile a quello provocato dalla marea nera? Non dimentichiamoci che siamo pur sempre nel Mediterraneo, un mare chiuso, un grande lago le cui acque impiegano 78 anni per depurarsi da scorie e rifiuti».
Al suo fianco Mario Di Giovanna, ingegnere del Comitato “Stop alla piattaforma” in rappresentanza della città di Sciacca: «La società proprietaria della piattaforma petrolifera, la Atwood oceanics, ha ottenuto l'autorizzazione a trivellare a 10-20 miglia da Pantelleria ad una profondità di 610 metri, ma non ci risulta abbia installato i sistemi di sicurezza necessari, come ad esempio lo strumento che protegge dalle improvvise risalite di petrolio, quello stesso, per essere chiari, che non ha funzionato nel golfo del Messico, provocando il ben noto disastro ambientale».
LEGAMBIENTE. “La protesta dei cittadini panteschi è sacrosanta e merita la giusta attenzione da parte di tutti. Legambiente è al loro fianco in questa battaglia per la sopravvivenza, legata alla salvaguardia del mare, patrimonio di tutti”. Lo dice Gianfranco Zanna, responsabile Beni culturali di Legambiente Sicilia, che si schiera contro le trivellazioni nel Canale di Sicilia.
“E’ utile sottolineare – aggiunge – che è già stato pubblicato in Gazzetta, ed è quindi entrato in vigore, il decreto del ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare sulle trivellazioni off-shore. Legambiente ritiene che le concessioni richieste per gas e petrolio non possano in alcun modo essere approvate e debbano essere definitivamente negate”.
DA OGGI IL DECRETO IN VIGORE. Da oggi è in vigore il decreto sulle trivellazioni petrolifere offshore, ma è a rischio il Canale di Sicilia e Pantelleria, ancora priva dell’Area Marina Protetta.
Il decreto in questione pubblicato mercoledì 11 agosto sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale recita testualmente: “Ai fini di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, all’interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali, sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare“.
Lo Stretto di Sicilia e l’isola di Pantelleria sono nell’occhio del ciclone. La sua Area Marina Protetta, già prevista dalla legge Quadro sulle Aree Marine Protette del 1991 a, a venti anni di distanza ancora non è stata ufficialmente istituita, ma risulta attualmente presso il Ministero dell’Ambiente ancora in “corso di istituzione”.
Tre anni fa c’è stata una legge che ha istituito addirittura il Parco Nazionale dell’Isola di Pantelleria, che dovrebbe comprendere sia l’area terrestre che quella marina con un unico comitato di gestione.
Legge contestata dalla Regione Siciliana presso la Corte Costituzionale, la quale però, un anno dopo, ne ha confermato la piena validità. Purtroppo gli studi sui fondali intorno all’isola, già avviati nello scorso Gennaio dal Ministero dell’Ambiente, in quanto necessari per definire i confini dell’area marina da comprendere nel Parco Nazionali, sono stati sospesi nel Marzo scorso.
LA PIATTAFORMA AL LARGO DI PANTELLERIA. la piattaforma situata a 13 Km da Pantelleria (denominata “Lambouka-1″), è già operativa dai primi di agosto, e ogni 4/5 giorni le società cointeressate nelle operazioni mettono regolarmente in rete un report sullo stato dei lavori.
Le trivellazioni hanno già raggiunto la profondità di 2216, ovviamente sono delle trivellazioni esplorative, ma anche se non sono di sfruttamento i rischi non cambiano.