circa un punto percentuale in rapporto al Pil (15,4%). L'incremento fra il 2007 e il 2008 era stato del 3,9%. Il dato emerge dalla "Relazione Generale sulla situazione economica del Paese", pubblicata dal ministero dell'Economia.
Nella documento si spiega che la crescita della spesa nel 2009 è legata soprattutto all'adeguamento degli assegni ai prezzi e alla rivalutazione nella misura del 100% per le fasce di importo dei trattamenti compresi tra 3 e 5 volte il trattamento minimo. L'aumento della spesa si è registrato dunque nonostante "l'inasprimento dei requisiti di accesso al pensionamento" che ha cominciato ad avere applicazione proprio dal 2009.
Nonostante gli aumenti, un assegno pensionistico su due non raggiunge l'impor
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to di 1.000 euro. Al contrario, sono pochissime le pensioni con importo superiore ai 2.000 euro: costituiscono il 13,7%. Le donne ricevono complessivamente meno degli uomini e il 27,1% delle pensionate incassa ogni mese meno di 500 euro.
Nella suddivisione dei tipi di pensione, il gruppo più numeroso (11,4 milioni) è quello dei titolari di pensioni di vecchiaia. I meno numerosi quelli che invece percepiscono un assegno sociale (334.000) e i pensionati di guerra (293.000).
La spesa per trattamenti assistenziali - aggiunge il ministero dell'Economia - è cresciuta nel 2009 in linea con la dinamica registrata nel 2008 (+4,3% rispetto al +4,4%), "a seguito di una diminuzione degli esborsi per le pensioni di guerra e di aumenti per le prestazioni agli invalidi civili, ai non udenti e non vedenti".