pressione migratoria che rimane sostanzialmente immutata se non aumentata" verso le coste italiane. Lo afferma Oliviero Forti, responsabile nazionale della Caritas, commentando la riprese degli sbarchi di immigrati nel sud Italia e anche in Sicilia. L'ultimo la scorsa notte, con l'arrivo di 40 immigrati a Linosa. Nell'occasione, Forti invita la politica a non trattare il tema dell'immigrazione "in modo strumentale" perché "questo significa non voler affrontare sul serio la questione". Il ministro degli Interni Roberto Maroni nega l'aumento di sbarchi: "I numeri lo smentiscono. Risultato soddisfacente dell'accordo". Ma secondo l'Idv il calo degli approdi in Italia è dovuto all'adozione della politica dei respingimenti in mare, criticata dall'Onu in più occasioni.
"Libia sentinella, ma per quanto?". Nella sua analisi, Forti prende in esame il ruolo della Libia, che in base agli accordi presi col governo italiano è chiamata "ad assolvere il ruolo di sentinella dell'Europa. Ci si chiede fino a quando questo potrà accadere. Perché sappiamo tutti che la Libia ha un ritorno economico rispetto al ruolo che ricopre. Nel momento in cui non si riesce più a sostenere questa dinamica assistiamo alla ripresa degli sbarchi, non nella stessa quantità del passato ma comunque un numero di sbarchi che sommati fanno centinaia di persone". "Ci chiediamo allora - spiega Forti - come possano avvenire questi sbarchi se teoricamente è in vigore un pattugliamento così serrato come è stato annunciato e che in alcuni casi sembra non funzionare. Come dimostrano gli arrivi di questa notte a Linosa".
"Dallo scontro politico nessuna soluzione". Dura la critica del responsabile Caritas al modo in cui la politica ha affrontato negli anni il tema dell'immigrazione clandestina. "Sempre nell'agenda politica - rileva Forti - ma solo come elemento di strumentalizzazione". Trattarla così "vuol dire non voler trovare delle soluzioni reali a un problema che sta diventando di proporzioni sempre più rilevanti, sia in negativo che in positivo".
"Il flusso prevalente è via terra". Nonostante l'attenzione sia sempre rivolta agli sbarchi via mare, con rotte nel Mediterraneo in continua mutazione, Forti ricorda come la grande maggioranza degli immigrati arrivi in Italia via terra. "Nel 2008, quando ci furono migliaia di sbarchi nel sud Italia, quel flusso non rappresentava che il 20% del totale di quanti arrivavano nel nostro Paese, perché l'80% arrivano via terra e questo flusso continua". "nonostante il pacchetto sicurezza e gli accordi con la Libia - conclude il responsabile Caritas -, l'Italia ha visto aumentare il numero di cittadini irregolari. Lo scenario quindi non è così tranquillizzante".
Maroni: "I dati smentiscono". Il ministro dell'interno Roberto Maroni però non è d'accordo: "I numeri smentiscono chi sostiene che c'è stato un aumento degli sbarchi di immigrati clandestini - ha detto - Si tratta di un risultato molto soddisfacente dell'accordo con la Libia, che funziona bene e che ha reso possibile questa drastica riduzione degli sbarchi". Il Viminale dà i numeri: dal 1 agosto 2009 al 31 luglio scorso sulle coste italiane sono sbarcati 3.499 immigrati clandestini, contro i 29.076 del periodo 1 agosto 2008-31 luglio 2009, con una diminuzione dell'88%. In particolare, sottolinea il Viminale, per Lampedusa, Linosa e Lampione il calo degli sbarchi, nello stesso intervallo di tempo, è stato del 98%: i clandestini arrivati in queste località dal 1 agosto 2009 al 31 luglio 2010 sono stati appena 403, contro i 20.655 del periodo 1 agosto 2008-31 luglio 2009.
Idv: "Disperati respinti". "Il Viminale, nell'affermare che gli sbarchi degli immigrati sono diminuiti dall'anno scorso, omette un piccolo particolare e mente sapendo di mentire", ribatte Leoluca Orlando, portavoca Idv. "I disperati che chiedono asilo politico in Italia e che rischiano la morte nei loro Paesi d'origine, spesso non riescono neanche a toccare terra, vengono respinti quando sono ancora in mare grazie alle leggi del nostro 'civile' esecutivo. Questo contro tutte le leggi di diritto internazionale". "Non usano i cannoni come avrebbe voluto Bossi ma si fa di tutta un'erba un fascio, l'importante è respingere, anche donne e bambini allo stremo che muoiono come mosche nel viaggio di ritorno"