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31/07/2010 05:59:56

Omicidio Cucchiara: in manette Pino Marrone, con l’aggravante dell’efferatezza e della premeditazione

Secondo le risultanze investigative raccolte dai Carabinieri di Mazara del Vallo, con il coordinamento dell’A.G. marsalese, sarebbe proprio lui l’autore dell’omicidio del coetaneo Giuseppe Cucchiara (detto Peppe), il mazarese originario di Marsala, disoccupato con precedenti per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti, allontanatosi dalla sua abitazione verso le 15:00 del 13 gennaio scorso e poi rivenuto cadavere nella foce del fiume Mazaro la mattina del 19 aprile.

Dopo due giorni dall’allontanamento, la moglie ne denunciò formalmente la scomparsa presso la Stazione Carabinieri di Mazara Due, riferendo che dopo una banale lite familiare, il marito aveva ricevuto una telefonata e si era allontanato di casa senza nessuna spiegazione e senza farvi più ritorno. Successivamente, anche gli altri parenti di Peppe Cucchiara, tra cui il fratello rientrato dalla Svizzera, si mobilitarono per le ricerche dello scomparso, e con l’assistenza dell’Avv. Giacomo Frazzitta, si rivolsero anche alla trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?”, che si è occupata del caso.

In realtà, già dal giorno della segnalazione della scomparsa, i Carabinieri avevano supposto come più probabile ipotesi investigativa quella della commissione di un grave delitto, tendendo ad escludere la pista dell’allontanamento volontario; tant’è vero che il caso passò immediatamente dalla Stazione Carabinieri di Mazara Due al più specializzato Nucleo Operativo e Radiomobile di Compagnia e che presso la Procura di Marsala venne subito iscritto un procedimento penale contro ignoti per il reato di omicidio.

Sull’esistenza di tale procedimento - almeno fino al ritrovamento del cadavere - è stato mantenuto il massimo riserbo per ragioni di opportunità e di strategia investigativa, ed in seno ad esso i Carabinieri hanno svolto prolungate ed articolate indagini che hanno condotto al provvedimento di cattura.

Secondo la ricostruzione dei fatti, nel pomeriggio del giorno della scomparsa, Marrone - da tempo conoscente di Cucchiara - lo avrebbe attirato ad un appuntamento tramite un amico comune, poi condotto in macchina (di Marrone) nei pressi di una casa abbandonata della località balneare “Tonnarella”, e lì ucciso sparandogli ripetutamente al torace ed alla schiena con due fucili da sub.

L’esecuzione sarebbe avvenuta in modo particolarmente efferato e la morte non sopraggiunta al primo colpo: l’assassino ha infatti sparato una prima fiocinata al petto della vittima che, ferita, ha abbozzato un vano tentativo di fuga, ma è stata raggiunta da almeno altre 3 fiocinate. Tra uno sparo e l’altro il Killer, con la vittima ancora in vita, ha addirittura estratto gli arpioni dal suo corpo per ricaricare nuovamente i fucili ad aria compressa.

Poi ha avvolto il cadavere in due sacchi per la spazzatura, legati con corda da pesca, lo ha caricato nel cofano della propria autovettura e, dalla sponda destra del Porto “Canale” (via Selinunte), lo ha gettato nella foce del fiume Mazaro; non lontano da lì, nei pressi della banchina di un cantiere navale, dopo quattro mesi circa, le acque marine e fluviali hanno restituito il corpo.

Le armi del delitto - non ancora recuperate - sarebbero invece state gettate dal Marrone nelle acque del Porto “Nuovo”, dove in questi giorni i Carabinieri subacquei e della Motovedetta di Mazara del Vallo stanno ispezionando i fondali.

I fori trovati sul corpo in stato di decomposizione, che un primo esame medico legale aveva individuato come verosimili ferite da arma da fuoco di piccolo calibro, sono del tutto compatibili anche alle ferite che possono arrecare degli arpioni da pesca, soprattutto se modificati con l’asportazione dell’uncino; così come risultano essere stati quelli adoperati da Marrone.

La premeditazione consiste anche nel fatto che Pino Marrone si sarebbe procurato quei due fucili e ne avrebbe modificato i dardi, con il preciso ed unico scopo di eliminare Peppe Cucchiara. Un delitto che avrebbe desiderato portare a termine da almeno da tre anni, quando venne liberato dopo averne trascorso otto di detenzione per reati in materia di stupefacente, in un procedimento penale in cui Cucchiara, anch’egli coinvolto nei fatti illeciti, avrebbe rilasciato delle dichiarazioni accusatorie aggravanti la posizione di Marrone.

Alla brama di ritorsione, quindi al movente della vendetta, sembrano anche aggiungersi delle questioni debitorie insolute tra i due, verosimilmente legate al traffico di stupefacenti; Marrone non avrebbe infatti restituito, né sotto forma di denaro né di cocaina, 5.000 Euro cedutigli da Cucchiara.
Dopo la notifica del provvedimento e le formalità legate all’arresto, i Carabinieri hanno tradotto ed associato Pino Marrone alla casa circondariale di Marsala, dove verrà detenuto in attesa di convalida del fermo ed interrogatorio del G.I.P. con l’accusa di omicidio aggravato premeditato ed occultamento di cadavere.

 

Giuseppe Cucchiara



Native | 2024-07-16 09:00:00
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