favorevolmente dall’Assemblea di Sala delle Lapidi. In particolare, l’Organo consiliare ha approvato sia la delibera “Modifiche al Regolamento sull’installazione di chioschi, gazebo, tettoie e simili nel territorio comunale”; sia l’atto riguardante il cosiddetto “Piano Casa”, con possibilità di ampliamento delle abitazioni nel limite massimo del 35 per cento, secondo le direttive proposte dall’Amministrazione Carini.
Il consiglio comunale del 22 luglio è durato quanto una partita di calcio, minuti di recupero compresi e, come le trombette vuvuzela che con il loro continuo suono proveniente dagli spalti disturbavano giocatori e spettatori, un forte brusio, proveniente dai consiglieri in aula ha caratterizzato l’intera seduta, a tal punto che, dapprima il consigliere Milazzo nel suo intervento ha chiesto, se mai fosse possibile, in modo paradossale, di bisbigliare silenziosamente, ed in seguito anche il presidente Oreste Alagna ha dovuto ricorrere più volte all’utilizzo della campanella istituzionale per invitare al silenzio ed infine anche il segretario Triolo ha chiesto più volte gentilmente di fare silenzio, perché non riusciva a sentire bene le espressioni di voto dei consiglieri nelle diverse votazioni susseguitesi nella seduta.
Vi assicuriamo che non è una loro esagerazione l’invito al silenzio perché anche la stampa ha difficoltà, con questo perenne mormorare dei consiglieri, di seguire con attenzione le sedute consiliari.
Dei ventotto punti utili posti all’Ordine del giorno se ne sono trattati soltanto due, il punto 3 riguardante le “modifiche al regolamento sull’installazione di chioschi, gazebo, tettoie e simili nel territorio comunale di Marsala” ed il punto 4, “Legge Regionale numero 6 del 2010, cosiddetta Piano Casa”.
Circa il primo punto, non è passato il progetto di ampliamento dei chioschi.
Il punto 4 sul “piano casa” è stato velocemente approvato, considerato che la scadenza dell’approvazione era fissata al 30 luglio. Dalla data di approvazione pertanto si avranno due anni di tempo per poter aumentare, la volumetria delle proprie abitazioni sino al venti per cento, con un limite massimo di 200 metri cubi. Ovviamente non si potrà costruire né abbattere e ricostruire costruzioni non sanabili perché debbono essere tutte costruzioni autorizzate con concessione edilizia ed in regola con i pagamenti Ici e Tarsu, però sarà possibile, demolendo la costruzione, ricostruirla spostandola all’interno della stessa particella o anche in una particella contigua.