L'indagine, curata dal referendario Giuseppa Cernigliaro, si e' svolta nei confronti dell'ex assessorato Agricoltura e foreste (ora alle Risorse agricole e alimentari) e ha riguardato soprattutto il funzionamento dei controlli interni attivati dall'Amministrazione regionale. Secondo i dati dell'Ufficio antifrode della Commissione europea, la Sicilia e' fortemente interessata dal fenomeno delle irregolarità'.
Per quanto riguarda il Feoga, gli importi non regolari riferiti alla programmazione 2000-2006 ammontano complessivamente ad oltre 95 milioni di euro, di cui 45 milioni relativi ai fondi sinora gestiti dall'Agea (sezione Garanzia del Feoga) e 50 milioni relativi ai finanziamenti gestiti dalla Regione siciliana (sezione Orientamento del Feoga). La relazione della Corte evidenzia "la necessita' di potenziare le iniziative di contrasto alle irregolarità' non limitandosi ai controlli documentali, ma intensificando i controlli con accesso diretto presso le aziende beneficiarie. Significativa a riguardo appare la circostanza che le irregolarità' di importo più' consistente vengano individuate soprattutto dalla Magistratura e dalla Guardia di Finanza".