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23/07/2010 14:30:00

A Marettimo si... recita

I commenti musicali sono di Enzo Giliberti e gli Zenmama, metre sul palco saliranno Adriano Marcolini, Enzo Giliberti, Lella Sansone, Maria Virgilio, Marta Lipari. La storia è avvincente: isola di Marettimo, Lina, emigrata in America da bambina, torna per la seconda volta sull’isola che l’ha vista nascere e incontra Sara, 10 anni, che, nel modo di fare e nella singolarità dei suoi comportamenti, le ricorda se stessa. I dialoghi con Mminicu, un giovane che non vuole allontanarsi dall’isola e con Rocco, un anziano marinaio che, dopo aver molto navigato ha deciso di passare gli anni che gli restano a fare il pescatore, fanno emergere in Lina i ricordi di un passato non molto lontano, che ha coinvolto molti di coloro che sono nati sull’isola di Marettimo. L’emigrazione di allora viene rievocata con tutto il carico di emozioni e di speranze che i migranti si portavano nel cuore e che pesavano sulle loro spalle più dei fagotti e delle valigie con le poche cose familiari che riuscivano a contenere. L’occasione della rievocazione è data dal ritrovamento, quasi per magia, di alcuni foglietti di quaderno che contengono gli appunti di un viaggio per mare, con destinazione il Mar Nero. Le date riportate sui foglietti fanno risalire questo piccolo diario di viaggio al 1919, alla fine della Prima Guerra Mondiale. Solo alla fine si capirà l’ identità del misterioso scrittore, l’antico Maestro elementare di Lina, il cui ricordo è rimasto inciso nella sua memoria anche per la particolarità del personaggio, poeta e scrittore, oltre che insegnante. Ma in questo racconto, spesso soffuso di lirismo e di malinconia, emergono con forza, ogni tanto, dei violenti flashes: improvvisamente si inseriscono due personaggi, un uomo ed una donna, di pelle nera, che appartengono ad una realtà molto diversa da quella di Lina e Rocco, ma, per molti aspetti, non dissimile. Si tratta di due migranti clandestini che sono rinchiusi nella prigione libica di Al Zuwara Attraverso la loro disperazione e le loro emozioni si entra nel mondo attuale della migrazione dei nostri giorni, che si mescola e si confronta con quella dei Marettimari e questo permette di riflettere su un realtà scomode, ma indifferibili nella loro soluzione.