presidente della commissione parlamentare Antimafia, alle indiscrezioni secondo cui i pm Sergio Lari e Nico Gozzo, che indagano sull'eccidio di Via D'Amelio, avrebbero detto durante un'audizione a Palermo di essere v
icini alla verità 1 e di non essere certi che la politica possa reggerla.
"La scena - ha aggiunto - è stata increspata da qualche incomprensione: ieri sarebbe stato detto che siamo a un passo dalla verità su via D'Amelio. Me lo auguro, ma purtroppo non è così. E' più corretto dire che si stanno facendo passi in direzione della verità, ma siamo lontani dalla meta". "Ribadisco - ha detto Pisanu facendo il bilancio del lavoro svolto da lunedì a Palermo - che nel corso delle audizioni nessuno della commissione ha avuto la sensazione che la magistratura fosse a un passo dalla verità. Inoltre ritengo che le forze politiche siano in grado di fare i conti con la realtà".
"Abbiamo fatto il punto su Cosa nostra". "Penso che si possa trarre un bilancio positivo da questa nostra intensa e utilissima missione in Sicilia perché ci ha consentito di fare il punto sullo stato attuale di Cosa nostra nell'isola dopo circa 15-17 anni di inabissamento" ha detto il presidente della commissione Antimafia nella conferenza stampa tenuta al termine delle audizioni. "Si è parlato - ha aggiunto - anche delle stragi del 1992 e 1993, partendo dalla comunicazione che ho fatto io stesso in commissione". E ancora: "Le responsabilità istituzionali risalgono a coloro che nel tempo le esercitavano" ha dichiarato Pisanu riguardo le eventuali responsabilità all'interno dello Stato sulle stragi del '92 e '93. "Poi ci sono posizioni di singoli servitori dello Stato che devono essere meglio inquadrate".
"Chiesta la convocazione di Lari per chiarimenti". Pisanu ha riferito che "il capogruppo del Pdl in commissione Antimafia e anche altri colleghi hanno avanzato la richiesta di convocare il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari per chiarire il senso delle dichiarazioni attribuite a lui e ai suoi collaboratori e di cui la commissione non ha avuto nessun riscontro".
"Magistratura siciliana va sostenuta". "Debbo riconoscere - ha detto Pisanu - che la magistratura palermitana e siciliana e le forze dell'ordine in Sicilia stanno svolgendo un ruolo encomiabile e devono essere sostenuti in ogni modo assicurando loro risorse umane e materiali adeguate all'impegnativo compito che devono svolgere. Purtroppo le procure in alcuni casi risultano drammaticamente carenti in fatto di organici che a nostro parere devono essere colmati rapidamente e di questa esigenza mi farò interprete con il ministro Alfano che ha seguito con molta attenzione questi problemi".
"Spatuzza continuerà a collaborare". "Il caso Spatuzza è stato affrontato con l'audizione seguita alla mancata concessione della protezione da parte della commissione del ministero dell'Interno, che ricordo ha un carattere amministrativo ed è soggetta al pronunciamento del Tar e del consiglio di Stato. Ma la mancata concessione non impedisce che Spatuzza, come egli stesso a dichiarato, continui a collaborare" ha detto il presidente della commissione Antimafia. "L'orientamento prevalente - ha proseguito - era per una concessione della protezione a Spatuzza, ma la decisione della commissione ministeriale era ben motivata sotto il profilo giuridico".
"Lombardo ascoltato per ulteriori chiarimenti". "Abbiamo convocato il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, perché dopo avere ascoltato in una precedente audizione lui e gli altri presidenti delle regioni del Sud dove c'è un'alta presenza della criminalità organizzata, si sono verificati fatti che hanno necessità di un ulteriore chiarimento. A partire dalle dichiarazioni rese da Lombardo stesso all'Assemblea regionale" ha detto Pisanu. La convocazione del governatore siciliano, dunque, è legata "sia all'audizione precedente, ma anche perché - ha concluso - venendo a fare una panoramica generale sullo stato di Cosa nostra in Sicilia non potevamo non concludere con il presidente della Regione".