Era "un grande professionista", soprattutto "un grande uomo, che ha condotto con coraggio e passione l'azione antimafia e ha vissuto con dignità e forza la malattia", operando fino all'ultimo "con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione del primo". Così il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ricorda il vicequestore, a capo di quel gruppo di uomini che ha preso tra gli altri Bernardo Provenzano e i fratelli Lopiccolo. "I risultati conseguiti dalla Catturandi della Squadra mobile di Palermo sotto la sua guida - dice infatti Manganelli - sono stati straordinari. Il Paese deve essergliene grato". Manganelli, a nome di tutta la Polizia, lo ricorda "con grande affetto ed emozione". "Continueremo ad operare, anche in suo nome - conclude il capo della Polizia - per il bene del Paese, e gli promettiamo di conseguire quegli ulteriori risultati che con lui ci eravamo proposti".