di commercio sono state 7.282 contro le 5.068 cessazioni. Il risultato è un saldo positivo di 2.214 imprese con un c
onseguente aumento del tasso di crescita pari a +0,44%. Il dato è contenuto nell’ultima indagine di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta per Unioncamere da InfoCamere – la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane – e disponibile all’indirizzo www.infocamere.it. ‘ ‘In Sicilia, così come nel resto del paese – commenta il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace – si sta rimettendo in moto il sistema produttivo locale. Le imprese che nascono superano quelle che cessano di esistere: questo dimostra che gli imprenditori hanno ritrovato fiducia e guardano al futuro con più ottimismo”. Trapani è la provincia siciliana dove si è registrato il tasso di crescita maggiore: il saldo è di 339 imprese in più (847 iscrizioni e 508 cessazioni), pari a una crescita dello 0,69%. Segue Messina che nel trimestre ha fatto un balzo dello 0,65%. Buona anche la performance di Catania che esce vincente dal confronto sulla nati-mortalità delle imprese. Alle pendici del Vulcano, infatti, le iscrizioni sono state 1.381 e le cessazioni 877, raggiungendo così il saldo positivo più alto di tutta la Sicilia: +504 unità (la crescita è stata dello 0,49%). Dinamica la realtà di Palermo: in tre mesi le imprese di nuova costituzione sono state oltre 1.600, ma altrettanto alto è stato il numero di cessazioni (1.414). Il saldo comunque resta positivo (+206). Soffrono un po’ di più, invece, le imprese artigiane. ” un settore che sta avvertendo più difficoltà ad uscire dalla crisi”, spiega il segretario generale di Unioncamere Sicilia, Alessandro Alfano. “Complessivamente – aggiunge – il dato siciliano è incoraggiante, anche se vi sono delle realtà come Enna, Trapani, Palermo e Ragusa, dove il saldo sulla demografia delle imprese è risultato negativo. Infine, in base alle ultime statistiche di Infocamere – conclude Alfano – tra le forme giuridiche la cooperativa si sta rivelando vincente”.