anziani pazienti visitati dal Maggio, che hanno dichiarato che il dottore "non chiese Denaro" per le visite ai loro genitori, e loro dovettero insistere per darglielo "come regalo per la prestazione fornita". Maggio, 56 anni, chirurgo dell'ospedale di Marsala, è sotto processo oltre che per peculato, anche per abuso d'ufficio, truffa aggravata, detenzione e somministrazione di farmaci guasti. Nell'ultima udienza un teste h
a anche detto di avere portato al dottor Maggio un coniglio (pagamento in natura tipico, un tempo, nelle zone di campagna), ma il medico fece presente che lui non mangia quel tipo di carne. Deposizioni, dunque, favorevoli alla difesa (legali dell'imputati sono gli avvocati Paolo Paladino ed Ernesto D'Angelo). Altri testi (pazienti e loro familiari) verranno ascoltati oggi.
Nell'ultima udienza, doveva essere ascoltato il maresciallo Antonio Lubrano, capo della sezione di pg della Guardia di finanza presso la Procura. Per accorciare i tempi del processo, però, nonostante la presenza in aula del sottufficiale, si è deciso di non procedere alla deposizione, ma acquisire tutti gli atti e le relazioni a firma dell'investigatore.
Il dottor Maggio è accusato di avere intascato, anziché versarle all'Asl (oggi Asp), le somme pagate da numerosi pazienti per prestazioni sanitarie effettuate, in regime di intra-moenia, presso il suo studio privato di contrada Matarocco, per altro risultato essere ''abusivo'' e in ''pessime condizioni igieniche", secondo il rapporto della Guardia di Finanza. Al medico è stato, inoltre, contestato di essersi appropriato di 20 confezioni di farmaci ospedalieri, nonché di attrezzature per esami diagnostici in dotazione al ''San Biagio'', di avere fatto credere ad una paziente di averla sottoposta, sempre nel suo studio, ad una Tac, utilizzando, in realtà, un diafanoscopio, di avere invitato, sia pure senza successo, un paziente visitato in ospedale a recarsi presso il suo studio per iniettargli un medicinale e di avere detenuto circa mille di farmaci di vario genere scaduti (alcuni dal 1974). I fatti contestati vanno dal 2003 e il 2007. L'indagine, coordinata dal pm Giulia D'Alessandro, è stata condotta dai militari della sezione di pg Guardia di finanza della Procura, che il 4 marzo 2008 fecero irruzione nello studio privato del medico, in contrada Matarocco.