LE NOVITÀ La società, di cui ha la maggioranza la Regione Sicilia e vede la partecipazione di Salvatore Lauro (presidente), di Tomasos, delle gestioni armatoriali di Nicola Coccia e della famiglia Busi, ha ieri confermato il mantenimento dei livelli occupazionali previsti dal piano di Tirrenia, ovvero 211 esuberi: 196 della capogruppo di cui 60 amministrativi e 15 di Siremar. Ai lavoratori sarà assicurata la cassa integrazione per 4 anni (straordinaria il primo anno e in deroga con rinnovo annuale per i successivi tre) mentre in un quinquennio sono possibili 40 pensionamenti.
SINDACATI Ma il piano non piace a Filt Cgil, Uilt, Fit Cisl e Ugl trasporti. «Un incontro assolutamente deludente», ha sottolineato Giuseppe Caronia, segretario generale Uilt. «Alla fine potrà arrivare solo Mediterranea holding perché per gestire il servizio mancano 15 milioni di contributi: problema che la Regione Sicilia può risolvere scaricando la partecipazione sul bilancio». Mentre per Beniamino Leone della Cisl si è trattato di «un incontro interlocutorio e comunque il piano previsto dal Governo per i lavoratori non è soddisfacente. È stato fatto poco: i lavoratori saranno pagati solo per 4 anni, ma la società riceverà gli aiuti statali per altri 8 anni», ha detto.
GARA Caronia ha quindi rinnovato l'invito al Governo affinché sospenda la gara. «Non so perché non ci si voglia assumerne la responsabilità del fallimento della gara», ha precisato. Per il segretario Uilt non ha valore il monito secondo cui «se non concludiamo tutto entro il 30 settembre avremo una nuova sanzione, visto che il termine riguarda tutto il gruppo, anche le controllate che al momento sono in alto mare». I bandi per la vendita di Caremar e Toremar, Saremar non sono stati infatti presentati. «Siamo ancora in tempo a bloccare tutto e rifare 5 gare separate, una per ogni società, eliminando l'anomalia dell'accorpamento di Siremar a Tirrenia». Il bando di Fintecna prevede la sospensione in ogni momento della gara. L'unico limite è quello di lunedì prossimo quando saranno presentate le offerte definitive, «in quel caso si creerebbe un vincolo irreversibile».
GOVERNO Ma il ministro Altero Matteoli ha ribadito anche ieri che non ci sono alternative alla vendita. «Senza la gara Tirrenia non esisterebbe più», ha detto. «Se non facevamo quello che abbiamo fatto Tirrenia sarebbe già fallita. Abbiamo ottenuto proroghe dall'Europa e dato vita a una gara per salvarla». E il messaggio è quello di non far scappare anche i pochi acquirenti rimasti.