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19/06/2010 06:04:32

Oggi è la Giornata Mondiale del Rifugiato. Iniziative a Marsala, Trapani e in provincia

e più solidale nei confronti degli immigrati”: lo ha detto  mons. Francesco Miccichè, vescovo di Trapani. Mons. Miccichè ha precisato  che “l’Unione europea dovrebbe trovare un modo univoco per affrontare il problema dei respingimenti nel Mediterraneo, magari cercando una soluzione nei Paesi di provenienza dei tanti migranti che fuggono da situazioni di guerra, fame, persecuzione”. “Non sarebbe male – ha osservato –, tramite gli Stati e le loro rappresentanze all’estero, trovare un modo per garantire a queste persone di essere identificate ed accontentate nella loro richiesta di ottenere asilo in Italia, per evitare le ‘carrette del mare’ e tante sofferenze durante i viaggi in balìa dei trafficanti”. Come siciliani – ha proseguito il vescovo di Trapani – abbiamo sempre aperto le porte all’altro e sempre considerato l’accoglienza come un valore. Per questo non abbiamo mai percepito, sul nostro territorio, l’immigrazione come un problema”. Il centro della Caritas di Trapani che ospitava fino a 300 immigrati nei periodi di “emergenza sbarchi”, accoglie ora solo una dozzina di persone. Molti ex-ospiti, soprattutto africani, hanno un lavoro regolare, insieme a italiani in difficoltà, nelle strutture gestite dalle cooperative promosse dalla Caritas diocesana, riconvertite per il turismo. “Ma questo non significa che siamo favorevoli alla politica dei respingimenti in mare – ha precisato don Sergio Librizzi, direttore della Caritas di Trapani e delegato regionale delle Caritas della Sicilia -. Anzi, ci preoccupano molto le notizie terribili che arrivano dall’Africa, di persone che muoiono nel deserto. Dobbiamo capire le reali cause di questo esodo ed agire di conseguenza”. Don Librizzi fa anche parte della Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato. Insieme a Francesco Tortorici, presidente della Commissione, hanno raccontato le storie e le difficoltà di chi fugge da situazioni drammatiche.

 

MARSALA.Oggi, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, la Coop. “Vivere Con”, in collaborazione con altre associazioni e con il patrocinio del Comune di Marsala, ha organizzato una manifestazione presso il Complesso Monumentale San Pietro di Marsala, sabato 19 giugno a partire dalla ore 17.00.
La manifestazione, avrà inizio alle ore 17, con un torneo/esibizione di scacchi dei ragazzi dell’associazione dilettantistica “Scacchi Lilybetana”; si proseguirà con un dibattito su “Rifugiati: storie, volti e sfide” e con la presentazione del “progetto Bosnia”; al dibattito interverranno Maria De Vita (Responsabile Centro Perino), Salvatore Inguì, (Libera), Salvo Monachino (ass. Macondo), Vincenzo Figlioli, Clelia Bartoli, un richiedente asilo già integrato ed un ospite, in possesso di protezione umanitaria, del Centro di Accoglienza “Acos” che parlerà delle incertezze e delle difficoltà relative all’inserimento in un contesto lavorativo e sociale.
La serata si concluderà con il concerto del gruppo Kinisia Blues Band, durante il quale alcuni ragazzi (ospiti dell'Acos, della Comunità Etica e del Centro di Perino) reciteranno delle poesie o canti nella propria lingua.
Durante l’intera manifestazione saranno allestiti degli stand delle diverse Associazioni che esporranno prodotti del commercio equo solidale e manufatti realizzati dai richiedenti asilo. Inoltre potranno essere degustati dolci tipici preparati dagli ospiti e dalle mediatrici del Centro di Accoglienza.
 

TRAPANI. Migrazioni transcontinentali, regolazione dei flussi migratori, politiche di sviluppo e accoglienza, diritti dei migranti e dei richiedenti asilo, rischi connessi alle politiche di chiusura e respingimento da parte dei paesi ricchi. Sono i temi su cui si sono confrontati i partecipanti al forum “Migramed”, organizzato a Valderice (Trapani) da Caritas Italiana in collaborazione con la Delegazione regionale delle Caritas della Sicilia.
I rappresentanti delle Caritas nazionali del bacino Mediterraneo, nordafricane, mediorientali ed europee, hanno portato testimonianze ed esperienze. Fino a condividere alcune linee comuni di orientamento in tema di immigrazione, diritto d’asilo e tratta di esseri umani. Circa 100 i partecipanti, in rappresentanza di tutte e 16 le regioni ecclesiastiche italiane, di Caritas Europa e delle Caritas di Algeria, Grecia, Italia, Libano, Libia, Malta, Marocco, Tunisia e Turchia. Sono intervenuti anche S. E. Mons. Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo; S.E. Mons. Francesco Micciché, vescovo di Trapani; S.E. Mons. Domenico Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo.

È stato lanciato una sorta di appello perché lo spazio mediterraneo sia luogo d’incontro, per la promozione di pratiche di dialogo e di scambio tra i popoli, strumento di arricchimento reciproco sui versanti culturale e spirituale, oltre che economico e sociale. Le Caritas dei Paesi del Mediterraneo, congiuntamente a Caritas Internationalis e a Caritas Europa, consapevoli dell’importanza di sviluppare di comune accordo iniziative sempre più adeguate alle necessità dei numerosi migranti che si spostano in questa regione del pianeta, hanno ribadito il loro impegno a tutela dei cittadini migranti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tratta.

Ispirate dall’enciclica Caritas in veritate che inscrive l’immigrazione tra quei fenomeni sociali di natura epocale, che richiedono una forte e lungimirante politica di cooperazione internazionale, hanno ribadito il loro impegno ad operare costantemente a tutela e nell’interesse dei migranti ed in particolare a:
- monitorare l’andamento dei flussi migratori nell’area del Mediterraneo relativamente a cittadini immigrati, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tratta;
- scambiarsi informazioni circa la loro situazione nei singoli paesi;
- promuovere momenti di confronto con le istituzioni locali, nazionali ed internazionali per rafforzare, nell’interesse di tutti, la collaborazione sul fronte della mobilità umana;
- promuovere azioni congiunte per sensibilizzare la società civile sui temi delle migrazioni e i fenomeni connessi;
- contribuire a promuovere una cultura del rispetto e della tutela dei diritti umani, con particolare riferimento ai migranti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tratta.