Sempre al prefetto, Iovino ha espresso le sue preoccupazioni per eventuali manifestazioni di protesta prefigurate dagli operatori del
porticciolo e dall’indotto. «Il prefetto sta seguendo la vicenda con l’attenzione che merita – chiarisce il sindaco –, ma la situazione è paradossale. Il porto di fatto è totalmente bloccato, l’area di pertinenza dei lavori è sotto responsabilità del genio civile di Trapani e pur volendo la Capitaneria di Porto non può autorizzare la navigazione. L’impresa esecutrice dei lavori ha a comunicato di avere presentato istanza di riesame presso il Tribunale di Trapani. Il genio civile di Trapani domani presenterà analoga istanza al fine di consentire la continuazione dei lavori di somma urgenza per il ripristino dei fondali. Spero che tutte le autorità ed istituzioni interessate alla questione si prodighino per sbloccare e completare i lavori. Ogni ulteriore ritardo oltre a mandare in fumo soldi pubblici, vanifica gli obiettivi per cui la Protezione civile regionale ha finanziato i lavori. Alla fine spero che non saranno gli operatoti portuali a pagarne le spese, con grave danno della nostra immagine di comune turistico».
Il sequestro dell’area di deposito delle alghe del porto di Bonagia da parte della guardia di finanza nei confronti dell’impresa esecutrice dei lavori ha paralizzato il porto e tutte le sue attività. Per gli operatori portuali, se dovessero prolungarsi i tempi dei lavori, i danni sarebbero enormi.