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11/06/2010 08:46:54

Scoperto un molo di epoca punica a Mozia

nell'ambito della IV missione archeologica subacquea sulla "strada sommersa" conosciuta come la "via del sale" che collegava Mozia a Birgi, dalla Soprintendenza del Mare della Regione siciliana e dalla coperativa Sys di Palermo. Alla missione hanno anche partecipato tre studenti dell'area del Mediterraneo: due provenienti da Tunisia e uno dall'Egitto, supportati dal Cemsi di Mazara Del Vallo. I risultati degli studi sono stati presentati, oggi, a Palermo, dal soprintendente Sebastiano Tusa e dai suoi collaboratori. "I lavori sono iniziati una settimana fa - ha detto Tusa - proseguiranno per un'altra settimana ancora e poi ci sarà una pausa in attessa della ripresa a settembre. Collegando tutti i dati abbiamo riscontrato che si ripete il modello punico-fenicio presente in altri Paesi del Mediterraneo in cui gli argini hanno una duplice funzione di collegamento e sbarramento. Il molo è posizionato nella punta nord dell'isola di Mozia a testimonianza di un approdo. Questa zona, in passato, era adibita ad area industriale e metteva in dialogo attraverso piccole imbarcazioni l'isola siciliana con la terraferma. Nella punta finale del molo, sono stati trovati alcuni resti di un tempietto o altarino quasi sempre presenti in questo tipo di strutture. Per Miriam Mastouri, archeologa tunisina, "l'archeologia subacquea è una materia nuova per il Nord Africa, esiste un solo centro ad Alessandria d'Egitto pertanto venire a Mozia è stata una grande opportunità che io e i miei colleghi abbiamo colto al volo".