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10/06/2010 04:26:19

Casa di riposo di Marsala. Gli anziani finalmente mangiano, i dipendenti ancora no

Grazie alla generosità dei supemercati marsalesi per tutto giugno arriveranno alla casa di riposo derrate alimentari gratuite per il nutrimento dei sessanta anziani ospiti della struttura. Ma nessuno pensa ai dipendenti, che sono più di venti, e che aspettano arretrati da oltre nove mesi. Ecco cosa scrivono in un nuovo documento: "I dipendenti, se da un lato esprimono soddisfazione per tale soluzione, peraltro provvisoria, dall’altro rimangono fortemente preoccupati per la totale mancanza di iniziative da parte delle Istituzioni per quanto concerne il presente ed il futuro degli Stessi.
Infatti, mentre il Sindaco si prodiga per fare arrivare derrate alimentari al fine di scongiurare la chiusura dell’Istituto (almeno fino al 30 Giugno) nessuno sembra riflettere sul fatto che anche i dipendenti e le loro famiglie devono mangiare.
Evidentemente i dipendenti, nonostante siano creditori di otto mensilità stipendiali, non rappresentano un problema per la continuità assistenziale dell’Opera Pia poiché continuano a lavorare e ad accudire gli anziani come hanno sempre fatto..
Nessuno sembra riflettere attentamente sul fatto che la Casa di Riposo Giovanni XXIII continua ad accumulare ingenti perdite mensili, che vanno ad aggravare il già pesante disavanzo consolidato degli anni passati.
Il Sindaco di Marsala continua a sbandierare su tutti gli organi di informazione la concessione del contributo ordinario di € 51.000,00 (peraltro non ancora pervenuto all’ente), omettendo di dire che si tratta di un contributo previsto dallo Statuto dell’ente e puntualmente erogato ogni anno da tutte le amministrazioni comunali che si sono via via succedute.
Si vuole pure rimarcare il fatto che, mentre si è provveduto ad assicurare i generi alimentari, nulla è stato fatto per quanto concerne i servizi di lavanderia e cucina, che al momento si possono assicurare solo grazie all’impegno di alcuni volontari.
I dipendenti continueranno lo stato di agitazione e tutte le manifestazioni di protesta fintanto che non verranno prospettate soluzioni serie per il ripiano dei debiti e per il rilancio della Casa di Riposo, con conseguente regolarizzazione nell’erogazione degli stipendi".